mercoledì, febbraio 28, 2007

Premessa:

NIGGER- a black man with a slavery chain around his neck.

NIGGA- a black man with a gold chain on his neck.

Quindi:

Scenario 1

UomoBianco: Hey whassup nigger?


Sciocco errore da parte vostra, a meno che non vogliate farvi crivellare dal suo uzi e poi una volta sopravvisuti incidere un disco.

UomoNero: You better run, fuckin' cracka (cracker=ragazzo bianco)


Sul cracka il ragazzo bianco, con la vocazione per il cavillo e il cervello saturato da slogan ariani, potrebbe ravvisarvi un caso di reverse discrimination.

You know, thats fucked up, you can call me a cracka but I cant call you a nigga.


Scenario 2

Il wannabe bianco usa nigga perlopiù per farsi accettare dalla crew.

UomoBianco: Hey Whasssup nigga?
UomoNero (con una certa apertura mentale): Nothing much dude.
- spallata e seguente lussazione per l'UomoBianco -

UomoNero (facile alla violenza no frills) : "nigga?"
UomoBianco "you know what I mean bro"
UomoNero "you mean I'm a nigger"
UomoNero "Nah man, it ain't like that".


E può finire così:

Black guy punches the white guy.
Black guy gets arrested for assault and released without charges because the white guy is accused of using racial slurs. (that the Black guy uses everyday in his vocabulary with his "brothers").


Per concludere. È preferibile non usare nè l'uno nè l'altro, a meno che voi non siate nigga sul serio o non lo siate stati in passato(vedasi il caso di scuola).

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posted by Upstream at 1:24 PM | 6 comments
martedì, febbraio 27, 2007
Part two (fischi dagli spalti, bastaaa non cenepo'fregademeno).

23:40:01 B1: discuto il fenomeno di design che si va creando per l'utente di basso bassissimo profilo: compri un portatile perchè è bello... ma che vuol dire? non dovevano essere funzionali sti apparecchi computerizzati?
23:40:12 B1: boh
23:40:22 B1: e mica sono da buttare i sony o gli hp, anzi


Dalla foresta di Teutoburgo al bar sport, butel1 (ancora una volta ritratto in uno spaccato di vita quotidiana). Ti immagino con quel bianchetto in mano mentre pontifichi, rivolgendoti al povero renato il cui ultimo apparecchio elettronico posseduto era una telefunken del 57.
Mi sembrava poco elegante accanirmi sulla sua carcassa, lo lascio respirare un po', via da quelle corde butel1.


23:43:18 Up: poi se si discute di affidabilità e stabilità dell'os non ci sono pippe. (e qui, pur con una sintassi da hardwareupgrade forum, metto una seria ipoteca sul prosieguo della conversazione)
23:43:53 B1: beh li è evidente altrettanto, avete molti vantaggi di longevità e affidabilità.

Squillino le trombe signori, sto marciando su roma.

23:44:08 B1: (uso il voi a proposito, schifosi rom - by dott. Calderoli)


A questo punto butel1 fa sfoggio di un antica tecnica retorica, impartitaci dal caro Schopenauer.

“Quando ci si accorge che l’avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, si passi dall’oggetto della contesa (visto che lì si ha partita persa) al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona."

23:44:48 Up: ghettizzateci pure villici, vi spazzeremo via al grido di think different. bestie!

23:48:38 B1: arriverà il giorno della guida F1 coi controcazzi (seeee)
23:48:52 Up: scritta in cirillico magari
23:50:16 Up: è per colpa di gente come te che il mondo va a rotoli
23:50:40 B1: certo, ma è per merito di gente come me che nessuno s'è ancora sbizzarrito su virus per mac (lightpwnage)
23:50:54 B1: tecnicamente, la vostra identità si definisce nella nostra alterità
23:50:59 B1: siete il non-io
23:51:01 B1: siete i secondi (fichte si sta rotolando da qualche parte)
23:51:29 Up: noi siamo la pillola rossa
23:51:38 Up: tu rimani nel matrix
23:51:53 B1: apollo 1
23:51:56 B1: voi apollo 13
23:52:31 B1: però voi avete le tette della canalis
23:52:34 B1: noi della lecciso
23:53:03 Up: noi pininfarina, voi fiat duna


INTERMEZZO : il mio nuovo feedreader. Spettacolare.

23:53:42 B1: ma il livello di personalizzazione? no dico, la fottuta personalizzazione?
23:53:55 Up: ecco che sboccia il nerd
23:54:00 B1: uahahaaaa
23:54:05 Up: assembla asembla
23:54:20 Up: overcklocca
23:54:33 Up: vai col tuning cazzo
23:54:23 B1: ahhaahaaa
23:54:31 B1: no mai caduto così in basso
23:54:56 Up: confessa che monti un banco da 6 giga di ram
23:55:03 B1: beh io...........
23:55:06 Up: vecchio pesta di bbrutto
23:55:17 Up: con la scheda video da 2 giga
23:55:23 B1: no cioè................

00:03:37 B1: hey, ma tu non hai 600 shareware preinstallati, pivello
00:04:08 Up: "mi ci netto lo sfintere coi tuoi firewall"
00:04:54 B1: "ridicola trashata quel Mac Word,, hah poveri babbei"

Segue parentesi pervert, perchè è noto, gli uomini benchè divisi da ideologie culture religioni trovano il loro denominatore comune sempre lì. Avrei voluto pubblicarla per intero (fermo restando che voi siate giunti fin qui nella lettura) ma il moige è intervenuto con il suo lapidario veto.Lea di leo sente che la strada imboccata è quella giusta

00:31:16 Up: http://XXX.com/ link ad uno dei siti più conosciuti nella comunità degli aficionados pornofili (comunità di cui mi pregio di non fare più parte sia chiaro, cof cof cof)

00:33:05 Up: imbraccio il mio mitra e sparo alla cazzo di cane facendo scorrere la striscia di proiettili sul braccio
00:33:47 B1: vai charlie vai.
intanto cambio in panca: esce IE----> entra FireFox
00:34:01 B1: minchia questo è il sito che ho sognato molte volte
00:34:08 B1: sono proprio un cazzo di perdente
00:34:40 Up: faccio il segno della L sulla fronte dude (looser)
00:34:58 B1: Up io sbagliavo, tu hai la conoscenza. Ora ti chiedo di girarmi tutti i link che ritieni possano prima educarmi quindi formarmi quindi professionalizzarmi, applestore incluso.


Alla una conveniamo sulla necessità di interrompere. B1 è ridotto ad uno straccio, nell'ultima mezz'ora avrà probabilmente scaricato metà database dei siti linkatigli (pare abbia acquistato anche un account pro a rapidshare). Decidiamo di farne un post (brillante idea, vivissimi complimenti ad entrambi).

00:55:37 B1 : se poi, non so, ti servisse un editor di testo un pò, cioè non voglio dire migliore ma sai insomma.... c'è il mio sempre a disposizione
00:56:17 B1: hey ma con questo non volevo dire che il tuo è una merda, hey hey ci mancherebbe, io ho stima e rispetto di quelle vostre cose
00:57:07 Up: alludi a quello che ti costringerà a piallare l'harddisk dopo che il tuo shareware avrà rilevato un virus nelle macro e non so più cosa sto scrivendo?
00:57:19 Up: eh quello eh?
00:57:34 B1: forse quello (offlimits nel frattempo per me)
00:58:11 Up: bravo vai a spulciare nelle paludi dei dll vai su
00:58:32 Up: getta la spugna
00:58:37 Up: sui dll non puoi nulla
00:59:15 Up: arbitro conta!
00:59:43 B1: (gocce di sudore, sbiancato)

più che altro mi stavo riferendo al mancato recovery del bios flashato 1.1 che ogni hacker si fa un ... e poi cioè appunto la config.... eh cioè sì da insomma "msconfig" in Start/esegui/ok e.. e....

OH NO SONO SCONFITTO. mi arrendo
00:59:49 B1: 8
00:59:51 B1: 9
00:59:56 Up: sdeng
00:59:58 B1: 10
01:00:24 Up: e ora pulisci quel registro
01:00:32 B1: "Tu hai la conoscenza" (Lord Raiden in Mortal Kombat 1)
01:01:07 B1: vado. [Reg-edit - clean ecc.ecc.]

"... e gli si prospettò una vita da servo..."

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posted by Upstream at 8:26 PM | 6 comments

Quando una gioviale conversazione su msn deraglia in un muro contro muro senza esclusione di colpi, in un'orgia di staffilate pornonerdinformatiche di inusitata intensità e violenza. (non è vero niente ma mi piaceva l'intro da cinegiornale)

Il post l'ho confezionato io, quindi è ontologicamente fazioso e trasuda partigianeria. Mela C + Mela V dal log di msn, qualche limata qua e là (ovviamente pro domo mea) et voilà.

Me vs Butel1 (che vediamo ritratto alla nostra destra)

23:31:36 Up: sull'editing serenità, basta un po' di mestiere
23:32:01 B1: tu hai pratica? al limite vado con Windows video maker o come si chiama
23:32:58 B1: l'importante è montare uno-due effetti di transizione, sound e text in screening. stop

23:33:01 Up: pratica è piuttosto forte come espressione, nerdeggiavo con imovie
23:33:11 B1: mac user
23:33:17 B1: quando morirete, scusa?

Il clima è disteso, odo augelli far festa, e lui che fa? Lancia la sua molotov, da uomo che non deve chiedere mai.
Io son apple addicted è vero ma non faccio (non ancora quantomeno) parte di quella categoria di integralisti della mela pronti a scagliarsi a testa bassa, e del tutto aprioristicamente, contro l'esercito del male (micro$oft).
In aggiunta, odio impelagarmi in discussioni tecniche. Risvegliano l'integralista che è in me. E poi la nostra superiorità è palmare, perchè ogni volta doverla ribadire? Noi siamo i re del mondo, i re del mondooooo.

(bang)

Up: zion è untouchable
Up: siamo sempre di più
23:33:42 B1: uahahaaa
23:33:51 B1: eh lo so, lo so
23:34:02 B1: la jobbs revolution ormai ha preso troppe vite
23:34:18 B1: ma le macchine (mai termine fu più azzeccato per lo scatolone del pc) vi avranno

Me lo immagino butel1, alla guida di un esercito di quattordicenni brufolosi in fissa con WoW, mentre gonfia il petto compiacendosi dei cori intonati dai suoi sottoposti "IspanicoIspanicoIspanico". Sciocca.

23:34:44 Up: giammai! imploderete prima in un kernel panic da antologia
23:34:52 Up: schermo blu schermo blu

Carolyn Morgan, esibendo tutto il suo disappunto, ti invita a gettare la spugna

23:34:58 B1: nnnnnuaaaahhhaaaaaaaaaahahaaa
23:35:13 B1: crtl-alt-canc crtl-alt-canc crtl-alt-can
23:35:19 B1: zio can non va zio can non va zio can non va
23:35:31 B1: ah, thank you bill, so long windows
23:35:49 B1 calcio+pugno+mezzaluna sul case

Una persona lucida avrebbe issato a questo punto bandiera bianca, negoziando una resa dignitosa. O avrebbe semplicemente cambiato argomento. Non c'era più nulla da dire. Argomento Kernel Panic (pur introdotto con una sintassi da primate) = no win situation per l'utente windows. Ero disposto a tendergli la mano, in un tarallucci e vino dal buonismo quasi irritante. Invece no.

23:39:09 B1: io comunque non discuto il software apple
23:39:17 B1: anzi, estremamente user friendly e bla bla
23:39:59 Up: purtuttavia?


- to be continued -

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posted by Upstream at 11:25 AM | 5 comments
lunedì, febbraio 26, 2007
Riprendo un post di wittgenstein sulla vecchia querelle sole24- D&G.

Camilla Baresani scrive sul Sole24Ore che la cotoletta del ristorante di Dolce e Gabbana fa schifo. Loro ritirano la pubblicità al Sole24Ore ("dobbiamo difenderci") e insultano la Baresani. Il Sole24Ore pubblica un'altra recensione, favorevole al ristorante, ma il direttore De Bortoli manda i due a quel paese e rincara la dose: fanno schifo pure i loro vestiti.
Cathy Haines del New York Times parla male di un paio di pantaloni di Armani, e lui non la fa entrare alla sua sfilata, mandandogliene a dire di ogni. I colleghi della Haines protestano, "la libertà di informare...".
Hanno tutti ragione e tutti torto. Baresani e Haines hanno tutto il diritto di scrivere quello che vogliono e pensano, come Dolce, Gabbana e Armani hanno tutto il diritto di scegliere cosa fare dei propri investimenti e dei propri inviti. Se i secondi si sono convinti di essere i re del mondo, la colpa è dei giornali e dei giornalisti da sfilata: non venissero a lamentarsi quando coloro a cui hanno leccato i piedi per decenni li prendono a calci.
E nessuno nei giornali protesti contro il ricatto degli investimenti pubblicitari operato da Dolce e Gabbana: questo ricatto esiste già, da tempo, in ogni giornale. La condiscendenza nei confronti dell'inserzionista, portata fino alla marchetta vera e propria, non l'hanno chiesta ieri Dolce e Gabbana: c'è da un pezzo. Bisognava pensarci prima: ora si può solo rimediare con una recensione benevolente, uno sconto sulle tariffe, un complimento bene assestato...


Non fa una piega. Dalla pur breve esperienza come insider, LadyUp mi ha reso partecipe del fatto che il concetto di do ut des tra questi due poli ha assunto toni morbosi. Nulla di nuovo sul fronte occidentale, ma gli aneddoti a loro modo sono sempre curiosi.
Nel suo caso il fenomeno non è così radicato in verità, considerato specialmente che la sua azienda non segue una politica di posizionamento massiccio sui principali canali mediatici. Tuttavia (e qui il tono si fa più mesto) nel nostro piccolo anche noi (prima persona plurale a scopo protettivo) abbiamo contribuito ad alimentare questa viziosa spirale.
Il giorno della sfilata, LadyUp, in un certo momento curiosamente collocata "alle liste", e colleghe hanno rimbalzato il fotografo dell'ansa, preferendogli la crew di nonsolomoda* (che dovrebbe aver contraccambiato nell'ultima puntata).
Senza menzionare poi la lubrificazione sinallagmatica con alcuni importanti giornalisti televisivi, preziosi minuti di servizio versus "munuscula" gentilmente offerti dalla casa (perlopiù core product) o servigi logistici (signora, a che ora le mando l'autista?).

Nulla di nuovo lo ripeto, solo una conferma di quanto scritto in testa.




*A dir la verità pare che sulla scelta abbia pesato in modo decisivo un mms della nostra blogstar; mms che lo ritraeva abbracciato al mese di luglio del calendario della toffanin.

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posted by Upstream at 9:33 PM | 1 comments
In calce al torrente di considerazioni che si sono fatte in questi giorni.

A partire dal minuto 1:15. Riso amaro.


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posted by Upstream at 11:46 AM | 0 comments
domenica, febbraio 25, 2007
Restyling completato, ancora qualche piccolo aggiustamento e poi ci siamo.

In order to be irreplaceable one must always be different (C.C)
 
posted by Upstream at 3:33 PM | 2 comments
venerdì, febbraio 23, 2007
Stati Uniti. Fine anni 70. New wave, fronte post-punk. Marque Moon, giubbi in pelle, underground newyorkese, chitarre irruenti e sperimentali, teste parlanti che si muovono al ritmo della disco-punk "dal cuore di vetro", CBCG's.

Inghilterra. Stessi anni. Revival mods, London Calling, jeans stretti alla caviglia, cravattino nero, la gioventù moderna e il beat, il beat degli who, dei jam, dei kinks. Sulla strada, sempre.

Anni novanta. post rock e indietronica. Lirismo struggente e malinconico contaminato da incursioni idm e di elettronica minimale. Mogwai vs Notwist, Postal Service vs Lali Puna.

Reductio ad unum : ieri sera, IndieRocketParty, milano.

In apertura concerto di Alessandro Raina. L'ex voce dei Giardini di Mirò presentava il suo ultimo lavoro Nema Fictzione, un progetto in bilico tra musica, letteratura, arte visuale. Cd+Libro (o forse sarebbe più corretto Libro+cd), una carrellata su alcuni personaggi che hanno lasciato, ciascuno a suo modo, un segno nel 900 italiano, con canzoni ritagliate su ognuno di questi a guisa di colonna sonora. Sonorità eclettiche in equilibrio tra post rock, elettronica e folk intimista. Molto molto coinvolgente e toccante.

A seguire, pregevole dj set di black milk + Sangue disken.
Pastore e famigghia si sono divertiti assaje a manipolare indiepop electrowave electroclash et similia. Musica frizzante e sbarazzina, che scuote il cervello e le membra tutte.








Serate come quella di ieri ti mettono di buon umore.

Se poi ci sono ragazze con il caschetto, lipstick color lampone, vestitino optical o hippystyle e ballerine, uno perde anche la testa*.

Dimenticavo, grazie Fra per il supporto logistico.

* LadyUp e Valery non capite niente tiè, siete due schiavi del fashion system.

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posted by Upstream at 5:05 PM | 1 comments
giovedì, febbraio 22, 2007
"In the future everyone will be world-famous for 15 minutes" Andy Warhol

Gentile autore,
ti comunichiamo che il tuo post, visibile all'indirizzo http://liberoblog.libero.it/cronaca/bl6247.phtml, ritenuto particolarmente valido dalla nostra redazione, è stato segnalato all'interno di LiberoBlog, il nuovo aggregatore blog di Libero.it.

Noi celebriamo così, il ventennale della morte del grande Andy.


Volevo dare un taglio diverso ma non riesco a smettere di ridere.

Valery sali pure in cattedra. Pay-for-Performance, hai la quota di controllo ora. Noialtri ci facciamo da parte, divenendo tuoi umili galoppini.

Prima però affronta l'orda indemoniata dei commentatori di Libero.

Vai figlio mio, sii impavido. Come sempre.


(anche tu però che figure che ci fai fare, i rolex placcato oro non esistono cribbio. sei il solito parvenu)

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posted by Upstream at 10:18 AM | 8 comments
mercoledì, febbraio 21, 2007
Diversi eoni fa inaugurai tal rubrica con l'intento di mostrare al grande pubblico come, di tanto in tanto, fosse divertente e curioso lo studio di una mole alluvionale di regole e commi.

Talvolta il giurista, da grigio notaio di ciò che è giusto e ciò che non lo è, si scopre cabarettista, cantastorie, filosofo. Ciò ovviamente finisce con l'amplificare la sua sociopatia ma non è d'uopo approfondire. Almeno ora.

La rubrica dicevo. La riprendo oggi, spostando il piano d'indagine dal penale (terreno d'elezione per eccellenza di simili aneddoti) al civile.
Il testo appartiene ad un vero e proprio peso massimo della branca civilistica; un professore dall'eloquio sublime e ricercato, dalla conoscenza altrettanto estesa e sconfinata; un giovanotto d'altri tempi insomma, solidamente ancorato alla cattedra di ordinario da circa 112 anni.
Basta che si possa parlare di malessere, disagio, del DESASSOSSEGO (maiuscolo mio), come condizione esistenziale dell'inquietudine, non autogena e intimistica e magari metafisicheggiante alla maniera di Ferdinando Pessoa, ma nel nostro contesto come conseguenza di un fatto illecito altrui.
Al termine sono collassato al suolo, colto da un attacco di ipoglicemia e un irrefrenabile desiderio di farla finita con il diritto, con lo studio, con la vita (climax tiè).

Breve scambio di battute con mia madre, accorsa probabilmente per il sonoro tonfo,

Up: "You want some more, ah? Bring it on! I take you all! No one can stop me, I'm Tony Montana!! You fuck with me, you fuck with the best! "

MammaUp: ?

(rumore di cornetta che si alza)

MammaUp: Centro di igiene mentale? Sì ecco mio figlio ha un problema...

e poi di nuovo chino sul testo.


Da notare anche che per la preparazione di questo esame mi sono attrezzato con:
1 Dizionario di tedesco
2 Castiglioni-Mariotti per un remembering la matura-non-ci-fa-paura
3 Filo diretto con un team di luminari dell'Accademia della Crusca
4 Cristalli di metanfetamine
5 Compedio sulle tecniche di medicina non convezionale: focus on Ayurveda

Ho la situazione sotto controllo. Credo.


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posted by Upstream at 2:36 PM | 7 comments

Con questo post noi di Vico4 vogliamo esprimere piena solidarietà al "povero" Bobo Vieri, idolo e guru per le serate milanesi di noi poveri ragazzotti senza quattrini ma con tanti sogni nel cassetto (pheega-hunting in primis, della quale Bobo è maetro indiscusso e qui non voglio sentir repliche).

Ecco i fatti che hanno gettato tutti noi nello sconforto più profondo:
"Brutta avventura per Christian Vieri: il giocatore, quest'anno in forza all'Atalanta, è stato rapinato ieri pomeriggio in via Uberti a Milano. Tre uomini gli si sono avvicinati per strada e, minacciandolo, gli hanno portato via un orologio di marca Audemars Piguet del valore di ben 16 mila euro."


Ma non è finita qui: il fatto ancor più grave è che alcuni invidiosi (e ripetiamo, indiviosi) abbiano insinuato che Bobo sia stato poco maschio e, parafrasando una famosa dichiarazione del giocatore in questione datata 20 Giugno 2004, abbiano dichiarato "quei tre sono stati più uomini di Bobo Vieri e le sue vallette/letterine/veline messe assieme".
Sempre questi mascalzoni, perchè di mascalzoni si tratta, sostengono anche di aver visto Bobo avviarsi di gran fretta al centro Rolex più vicino per poi uscirsene con un Daytona placcato oro del costo di 24 mila euro al polso.

Noi di Vico4 ovviamente ci dissociamo da queste malelingue.

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posted by il Valery at 2:02 PM | 4 comments

Annunciato un nuovo aggiustamento verso l'alto del prezzo dei biglietti.

Lasciamo la classica levata di scudi alle associazioni dei consumatori. Con la nostra bile di viaggiatori ci si può giocare a basket ormai.

Perchè invece non porre l'accento sulle ultime bizzarre decisioni di investimento di tal danaro?

Sulla necessità ad esempio di installare un camposanto di schermi al plasma in centrale, per dirne una.

Rigorosamente sintonizzati su discutibili spot pubblicitari.
Rigorosamente ignorati da qualsivoglia essere vivente (ho visto piccioni allontanarsi con aria sdegnata).
Rigorosamente non in linea con lo stile architettonico della centrale ( come infilare un set di sedie nick in una cucina rococo -tratto da una storia vera- ).

Fiducioso attendo (tra i venti e i quaranta minuti ultimamente) altre brillanti iniziative.

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posted by Upstream at 9:30 AM | 2 comments
lunedì, febbraio 19, 2007
Oggi è la giornata mondiale della lentezza. Curiosa iniziativa nata dalla mente di un signore che rischiò tempo addietro di tirare le cuoia a causa dei ritmi infernali della città-che-ha-fretta e che da qualche tempo si è ritirato sull'ermo colle per dispensare profondi consigli sulla necessità di rallentare. Slow amici, slow.

Non è necessario fermare il mondo e cercare di scendere: rallentare e riappropriarci del nostro tempo è possibile partendo da gesti anche piccolissimi del quotidiano.

Anch'io ho dato il mio piccolo contributo alla causa.

Stamane sono infatti rimasto assiepato nell'atrio dell'Università Bocconi per circa tre ore e mezza, invaginato da un'orda informe di bocconiani all'ultimo giorno utile per la consegna della tesi.
Primo quarto di coda feat few white collars


X (alle mie spalle): Anche tu delegato?
Up: Sì
X: Alla fine noi siamo quelli che si prendono i cazzi nel culo.
Up: Ruvido ma giusto.

- Pacche sulle spalle -

A suo modo anche la stessa Bocconi ha aderito all'iniziativa, mandando in crash i server per circa un'ora.
È stata un'esperienza divertente per certi versi. Il bocconiano ha fretta per definizione, il bocconiano è stato programmato per essere smart, flexible, per "centrare il punto" nel minor tempo possibile e con il più basso costo opportunità.
M a s s i m i z z a r e, t u t t o.

Imbrigliare questi giovanotti in una chilometrica coda a ferro di cavallo senza una concreta prospettiva di uscirne vittoriosi è al contempo subdolo e spassoso.

-tratto da una storia vera-

Uè ma io devo tornare in ufficio
Uè ma io ho chiesto solo un'ora di permesso
Uè non è mica possibile uè
Uè così mi salta l'appuntamento con l'estetista per il "restauro".

Ecco, il restauro. Uno dei due argomenti più discussi stamane, specialmente tra le fanciulle. Ne esco profondamente erudito su tecniche di massaggio, cerette, controllo del respiro, purificazione dell'anima. Un mese di pit stop per arrivare en plein forme al grande appuntamento.
Il secondo: i ringraziamenti nella tesi. Fa molto star system devo riconoscerlo.
"Hey ti ho messo nei ringraziamenti"
"Bella lì, anch'io ho due pagine di ringraziamenti (e mezza di indice, NdUpstream)".
Un bagno nella nuova tendenza.

Ora mi sento anch'io un trend setter, a mio modo.

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posted by Upstream at 5:28 PM | 11 comments
sabato, febbraio 17, 2007
Per voi fottute fashion victim, bon vivant dell'ultim'ora, ecco un po' di abc.

Definire il lusso richiede un’analisi multidisciplinare del concetto che, per quanto approfondita, non potrà, mai ritenersi esaustiva a causa delle mille sfaccettature che lo caratterizzano.
Partendo dall’etimologia della parola, si possono individuare due scuole di pensiero che fanno derivare il termine alternativamente da “lux” o “luxus”. Secondo alcuni autori, tra i quali Kapferer, la parola lusso deriva da “lux”, luce che sul piano simbolico è associata alla vita, alla fecondità e quindi alla creazione. Altri autori come Castaréde, Roux e Floch propongono una derivazione da “luxus” vale a dire abbondanza, eccesso, dissolutezza, ma anche fasto e magnificenza. Il termine lusso individua un segmento trasversale a più settori, tra i quali dominano quelli facenti capo al Sistema Moda. Questi beni, caratterizzati da un elevato contenuto di design, immagine e stile, si distinguono in soft e hard luxury goods: tra i primi rientrano abbigliamento, calzature, accessori, occhiali, profumi; tra i secondi invece gioielli, orologi, arredamento.
Sei sono le caratteristiche associate ai beni di lusso nell’ottica del consumatore:
1- la percezione di un’eccellente qualità,
2- il prezzo considerato elevato - in assoluto o in termini relativi rispetto a prodotti che assolvono la stessa funzione -,
3- la rarità,
4- la dimensione estetica (polisensorialità),
5- il rapporto privilegiato con il passato,
6- l’inutilità e futilità percepite.

(featuring LadyUp)

Tutto questo per dire che oggi prende avvio la settimana della moda milanese, che per alcuni squillano le trombe del model watchin', che per altri (il sottoscritto) si prospetta un periodo di amara solitudine che solo un container di polisaccaridi e grassi saturi potrà lenire (o alternativamente il valery travestito da harry potter o da pupazzo gnappo).





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posted by Upstream at 1:37 PM | 2 comments
Per gli amanti dell'alta definizione

Concerto davvero emozionante ieri sera.

Molte delle loro ultime canzoni hanno una resa live solida e prorompente. Penso ad esempio a dividing opinions, con la quale hanno aperto il concerto, e al suo muro di chitarre che ci ha travolti come un piccolo caterpillar. I volumi erano ben calibrati. La trama sonora equilibrata e senza sbavature. L'unico neo: le voci. Basse rispetto al contesto e spesso letteralmente sovrastate dagli strumenti.

Poi mi piace come stanno sul palco. Mi piace soprattutto il contrasto che più volte è venuto a crearsi tra uno dei due chitarristi, completamente alienato, e il violinista, in uno stato di perenne calma apparente.

Il contrasto in generale è una delle caratteristiche portanti del loro ultimo lavoro; un cd che mescola influenze diverse (post rock shoegaze elettronica) e che per questo è di difficile inquadramento.

L'immagine: nella suite finale ad un tratto jukka molla la chitarra e va ad aggiungersi allla batteria con un secondo tom. 4 bacchette indemoniate in un delirio ritmico post rockeggiante e subito sotto il violinista, completamente avulso dal contesto. Dividing Opinions.

In definitiva concerto coinvolgente e pubblico molto caldo. Complimenti ai Giardini. Rainbow pieno.

Grazie al gruppo di ragazzi che ci ha recuperato non-so-nemmeno-io-dove, traghettandoci verso il rainbow. Saremmo probabilmente arrivati a concerto concluso.









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posted by Upstream at 10:03 AM | 6 comments
venerdì, febbraio 16, 2007

Passi che la Carfagna sia stata sottoposta alla tradizionale lobotomizzazione riservata ai parlamentari azzurri e che quindi non sia più in grado (laddove mai lo fosse stata) di formulare una riflessione di senso compiuto in piena autonomia.
Passi anche che la stessa non sia propriamente adusa a ragionamenti che esulino dalla scelta del tailleur o della decolté più indicata per questa o quella seduta parlamentare (mara sei la più feishion laddentro, continua così, bella lì sore'. tuo up).

Ma riuscire a sfornare un abominio semantico-concettuale di tal rilievo pare francamente troppo. Espressione non sua ok, ma ugualmente assurda utilizzata in quel contesto.

E se si trattasse invece di un subliminale tentativo di rivitalizzare la nostra Carta Costituzionale? Ultimamente registro sempre più la tendenza a chiamare in causa la nostra Costituzione nelle occasioni più svariate, a guisa di mantello protettivo. Un caldo rifugio sotto la protezione del quale ci si sente legittimati ad espellere le peggio castronerie. Quasi fosse una sorta di specchio riflesso, l'argomento vincente per piegare l'interlocutore. "Lo dice la Costituzione blerobleroblero".

X: Hey ciao! Tutto bene?
Up: Sì alla grande, mi sento costituzionalmente in forma oggi!
X: Grande vecchio, e ieri sera poi?
Up: È stata una serata costituzionalmente diverte, il gruppo era costituzionalmente bravo, davvero. Te lo consiglio.

Provate anche voi.

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posted by Upstream at 12:35 PM | 5 comments
Jet (poco probabile)




Yann Tiersen (molto probabile, ho letto di performance live molto lontane dall'atmosfera melliflua di amelie)



E aujourd'hui Giardini di Mirò (sicura la mia presenza, a meno che un autoarticolato sventri il locale sulla falsariga di quanto successo in corso buenos aires)

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posted by Upstream at 11:03 AM | 3 comments
Vicoquattro aderisce in blocco all'iniziativa lanciata da Caterpillar





Siete tutti invitati a leggere dell'iniziativa (click sull'immagine) e a partecipare.
Ho visto che partecipa anche il Comune di Verona oltre a vari comuni della Valpolicella e della zona di Villafranca.


Vista l'indole artistica che ci anima non potevamo non segnalarvi questa chicca ormai già entrata nelle hit parade di quasi tutto il pianeta.

Buono spegnimento di luci

Qui
quello che farà il Comune.

PS grazie a Yotar che ci ha fatto scoprire l'iniziativa

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posted by master Chef at 10:01 AM | 2 comments
giovedì, febbraio 15, 2007
Giornata difficile ieri. Connessione singhiozzante (per non dire assente), slancio creativo pari allo zero (con annesso buttare alle ortiche un'intera giornata senza concludere nulla) e housemate in crisi.

Sì, il valery al suo primo san valentino da single, dopo svariati anni di engagement zuccheroso e fiabesco.

Avrei dovuto intuirlo sin dalla prima mattinata, da quell'ascolto malinconico e afflitto dell'ultimo cd di carla bruni. A Carla perdoniamo tutto sia chiaro, ma mettere un po' di brio in quelle maledette canzoni? Non è frutto del caso il fatto che in allegato al cd vi sia il sempre ottimo volume The Suicide Kit e un bonus da 50 euro spendibile nella convenzionata agenzia di pompe funebri.

4 ore di loop senza soluzione di continuità, col valery chino sul pregevole case in cartoncino ruvido raffigurante Lei, in tutta la sua beltade ed eleganza. Ore 1123 il valery scaglia la suddetta custodia contro il muro al grido strozzato di "Perchè non parli?", io offro la mia spalla e lo tranquillizzo leggendogli i primi tre capitoli di "Tre metri sopra il cielo".
Niente da fare. A metà del primo, lo coglie impietoso un attacco di diarrea a spruzzo, Step e Baby meglio dell'Activia (segnato).
Provo la carta Hattrick.
Mi gioco l'intera pausa pranzo discettando di schemi, strategie di gioco, aste, compravendite di giocatori. Nulla, la mia schiacciante ignoranza deprime oltre misura il valery, il quale ha giustamente la sensazione di parlare contro un muro. Rispondevo, ma con l'intelligenza di un mattone (cit.).

Ieri tra le altre cose era mercoledì. Tradizione vuole che si confezioni in pompa magna qualche leccornia ultra calorica. Così è stato, almeno in parte. Rotolo di cioccolato, con ripieno al cioccolato bianco. Un'elegia alla stucchevolezza. I grandi entusiasmi per l'egregia riuscita del rotolo durano poco, giusto il tempo per il valery di inondare di latte il ripieno al cioccolato bianco (a suo avviso troppo denso). Il risultato è una brodaglia il cui gusto ricorda vagamente un galak sciolto in due litri d'acqua. Operazione di rollaggio impervia con abbondante spargimento di liquame cioccolatoso pressochè in ogni angolo della cucina. Del resto invito tutti a rollarsi una siga (tecnicismo) con un consommé di tabacco anzichè con le foglie. Un grazie particolare anche a lady up per aver versato con estrema sagacia l'INTERA ciotola di ripieno, nemmeno dovesse testare il tempo d'assorbimento di un liquido da parte di una superficie spugnosa.

Oggi fortunatamente meglio. Il valery ha ricevuto la chiamata che tanto attendeva e l'umore ringrazia. Per lui si aprono le porte del counseling e, sebbene da infimo stagista, le porte di tutto ciò che ne consegue. Poltrone in pelle umana, segretarie ammiccanti, party rum e cocaina, tasto on/off della kodak appena arrivata nell'ufficio del kaiser. Aspettiamo qualche aneddoto a questo punto.
Intanto un pusher ha già contattato la maison vico4. Pare che i primi 100 grammi siano al 50 per cento, offre la casa. Fanne buon uso valery, ne avrai bisogno per le 60 ore di implementazione sap della prima settimana.

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posted by Upstream at 2:15 PM | 4 comments
lunedì, febbraio 12, 2007

Dico che ambire a provvedimenti migliori o semplicemente più coraggiosi in certe materie è pressochè inutile, almeno fintantochè tratteremo il Papa e le sue longae manus come veri e propri interlocutori politici anzinchè considerarli alla stregua di meri rappresentanti di un Paese straniero.

E alla fine ne esce il classico prodotto ibrido di stampo italiano, il vorrei-ma-non-posso che accontenta un po’ tutti nel nome del volemose bene e del compromesso ad ogni costo.

Update: stavo per scrivere due righe sull'ultima fregnaccia da medioevo del diritto esternazione del pontefice ma lo sguardo si è soffermato sul sublime accostamento sacro-profano realizzato grazie a quelle zinne al vento. Mi sento appagato.

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posted by Upstream at 2:09 PM | 3 comments
sabato, febbraio 10, 2007
Vuoi rivivere le umide atmosfere del tuo ultimo birdwatching tour nel borneo rimanendo comodamente entro i confini scaligeri?
Verona da oggi ti offre questa possibilità.
Il posto giusto per te si chiama Time Out, locale in zona università.
Ivi potrai godere appieno di un ambiente appositamente studiato per venire incontro alle tue avventuristiche esigenze.
Al piano seminterrato troverai infatti una vera e propria caverna, dotata di muschi, licheni e formazioni stallattitiche e stallagmitiche. Se il vostro occhio è sufficientemente allenato potrete inoltre compiacervi alla vista di caratteristiche incisioni rupestri, riprodotte con estrema perizia sul versante orientale della cavità.
Il tasso d'umidità è quello che piace a voi amici: si possono raggiungere picchi del 92 95 % d'umidità relativa. Nelle serate migliori gli organizzatori si adoperano affinchè la temperatura dell'aria raggiunga il punto di rugiada creando uno spettacolare effetto di condensazione del vapore acqueo. L'aria è completamente satura e voi potrete così orgogliosamente urlare "indianajones mi fa una pippa" prima di essere recuperati dalla locale squadra di pronto intervento.

Ricordate amici Time Out, il posto giusto per ospitare un concerto.

Prima di essere investito da uno stormo di pipistrelli ho scattato questa foto.


Come potete osservare MasterChef si è presentato nell'inedita veste glam metal rocker (credo per la concomitanza del periodo carnevalesco).
Come di consueto dopo Reptilia il nostro ha sfasciato il ferro del mestiere. Questa volta all'insegna della parete ovest, aprendo una breccia che ha permesso di riportare alla luce i resti di una battuta di caccia del paleolitico.

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posted by Upstream at 5:06 PM | 9 comments
venerdì, febbraio 09, 2007
Vecchia cariatide avvolta in un ermellino della prima guerra mondiale, questo post è per te

per te, che stamane su quel vagone della metropolitana hai assunto le vesti del più rustico spaccalegna tirolese inveendo contro l'ensemble di suonatori zingari, colpevoli a tuo avviso di essere zingari, di essere in cinque, di suonare ad un volume superiore alla norma,

per te, che dai esibizione della tua cultura da primate sfoderando perle di populismo d'accatto "com'è possibile? tutto il giorno a non fare nulla! A lavurà! "E questi a fine giornata guadagnano più dei nostri muratori, e non denunciano mica le tasse eh!"

per te, che ti sei eletta a trascinatrice delle masse lanciandoti in una demagogica filippica sulle nefaste conseguenze prodotte nel nostro Paese dal flusso di immigrati, raccogliendo persino consensi in quello che non era più un vagone ma un campagna bergamasca popolata da una schiera di australopitechi leghisti,

A te, sperando che tu stia leggendo, va il mio pensiero che nella metro rimane nascosto dietro un laconico "Si vergogni", a te queste poche parole in grado di esprimere al meglio i miei sentimenti:

Chiudi quel vespasiano vecchiaccia e lasciami apprezzare la famosa Aria così egregiamente riprodotta dai ragazzi di fronte a noi.

(3 violini plus chitarra plus fisarmonica plus ampli)

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posted by Upstream at 3:49 PM | 2 comments
giovedì, febbraio 08, 2007

Domani sera sposteremo le nostre flaccide membra al Time Out, locale in zona università.
Musica dal vivo gente!
Si esibiranno gli amici Hiroshima in una inedita versione elettricoacustica feat Aleandro Baldi alle seconde voci e i gloriosi Classmates.

Giova ricordare a tal proposito che nella formazione di quest'ultimi milita il nostro prode Master "picchiadurosuquelbasso" Chef.

Come riconoscerlo?

1) È l'unico componente della band a praticare uno schizofrenico headbanging. Una volta applicate sui capelli delle extension unte color nero pece, il nostro si prodiga in 2 ore di scuotimento anarchico del capo condito da esclamazioni senza senso compiuto (tra tutte ama recitare al contrario le 267 pagine del programma politico dell'Unione, fa molto rocknroll a suo avviso). Così, senza un motivo preciso.

Del resto da uno che ascolta brutalcoretrashdeathneomelodico non possiamo nutrire aspettative diverse.

2) a circa metà concerto in uno stato di evidente alienazione si lancia verso il pubblico per il consueto stage diving. L'ultima volta il concerto si è interrotto lì.
Tradito dalle visioni provocategli dall'headbanging, MChef scioccamente credeva di aver dinanzi a sè un vespaio di persone mentre invece di trattava solamente dell'amico Oddo (190cm x 100 e oltre chilos) con il quale è finita in rissa.

3) se arriva illeso, al termine della performance il nostro sfascia il basso. Dove, non ci è dato sapere.
L'ultima volta il malcapitato è stato Lou Bega, camieriere dell'm27, reo di averli fatti suonare nella mansarda del locale alla piacevole temperatura di 10000 gradi centigradi (la stessa temperatura di fusione di una nana bianca). In quell'occasione persi 5 chili.

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posted by Upstream at 4:32 PM | 7 comments
mercoledì, febbraio 07, 2007
Nasce oggi, in questa plumbea giornata criptoinvernale, lo spin off fotografico di vicoquattro.

Cuore mente occhio. C'est tout.

(Henri chiudi un occhio da lassù)


Qui


Logo provvisorio
 
posted by Upstream at 7:48 PM | 4 comments
Scrivo questo post per rivelare a tutti voi le vere motivazioni che mi hanno spinto ad esibirmi nello streaking di Lunedì mattina.

I più avranno ingenuamente pensato che il tutto fosse dovuto alla vittoria dei Colts, ma in realtà stavo semplicemente rosicando per non poter essere presente in loco (aka Indiana University) per godermi, termine usato appositamente per creare maliziosi doppi sensi, la visione della partita nonchè i successivi festeggiamenti: per questo mi sono strappato di dosso tutti i vestiti in pieno centro!


Giusto per aumentare il rosicamento inserisco un paio d'immagini arrivate direttamente da oltreoceano, questo è quello che mi è stato inviato.. Non voglio immaginare il resto...

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posted by il Valery at 1:38 PM | 18 comments
A noi aveva detto che sarebbe migrato a Udine poichè ivi assunto.

Purtuttavia ieri scovammo questa sua foto.



Sciocchino perchè ce l'hai tenuto nascosto?

Facci sapere com'è andato il concorso, sarebbe un onore avere con noi Mister Roberta.

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posted by Upstream at 12:43 PM | 3 comments
martedì, febbraio 06, 2007
Sarebbe gratificante riuscire a recensire una serata musicale senza ricorrere all'ormai prosciugato serbatoio di lemmi d'importazione amerigggana.
Eh ma di fronte ad un'indie night con tutto quell'hype alle spalle, che ha visto partecipare gruppi molto cool, con canzoni dai refrain dannatamente catchy, anche le più ferme intenzioni si polverizzano nell'aere formando la scritta YOU GUYS ARE FUCKIN AWESOME (che non c'entra nulla con il contesto ma che può considerarsi, senza tema di smentita, il compendio dello slang d'oltreoceano).
Ah se invece vogliamo ricorrere alla serie di topoi invalsi in una certa critica musicale italiana dico anche, gonfiandomi con fierezza il petto, che ho visto all star ho visto fighette ho visto spillette ho sentito coretti.

*il valery mi stacca dalla tastiera e con gesto fraterno mi asciuga la bava alla bocca.
"Sento ancora quelle voci valery, ancora quelle VOCI"
"È tutto finito tranquillo, è tutto finito..*

Detto ciò, la serata.
Il mio target principale era il concerto dei canadesi.
Esteticamente, come osserva lo stesso bassista, c'è ancora da lavorare. Ma chissene. L'understatement in fondo è sempre apprezzato.
Musicalmente per contro si sono dimostrati molto solidi e affiatati. E non è una delle più umidi captatio benevolentiae, è così. punto. Scaletta rodata, eseguita non nella sua interezza immagino per esigenze di tempo, ottimo suono e presenza scenica.
Suggerisco di cambiare il Paese di provenieneza da concerto a concerto pescando ovviamente tra i più improponibili: ohio, nebraska, vermont, alabama, iowa per dirne alcuni.

Degli altri gruppi mi hanno colpito positivamente i volume, direttamente da roma. Peccato abbiano suonato nemmeno mezz'ora. Ho apprezzato molto il cantato in italiano, non banale e ben coeso con le sonorità rockeggianti da terra d'albione.
Meno i grandi animali marini (uau bellissimi e fikissimi per carità ma troppo presi a scimmiottare gli strokes à mon avis) Ho avuto l'impressione che il ritornello del loro singolone killer (estremamente radiofonico v'è da dire) potesse essere applicato a piacere sulle altre canzoni senza alterarne la melodia.
Non ho ancora ben inteso la ragione della presenza degli octopus alla serata, in termini di generi musicali s'intende. Bravi per carità, ma poco in linea con il contesto. In questi casi l'open bar è una buona manna.

Post serata animato da dj ariel. L'Ariele, come viene chiamato, è un personaggio un po' curioso ed eccentrico. Il baffetto e gli atteggiamenti un po' retrò gli conferiscono l'aria di uno appena uscito dal telefilm starsky&hutch.
Mi aspettavo una combo giacchè il flyer recitava Ariel e Mr trombetta, ma poi ho realizzato che il trombetta altro non è che un personaggio di fantasia. Uno dei tanti per inciso che la mente del suddetto ha forgiato nel corso della sua carriera radiofonica (tra questi ricordiamo anche pino l'alpino e la mucca camilla).
Sono particolari che ti rassicurano e al contempo consolano: non sei l'unico a soffrire di una malsana forma di dissociazione della personalità.
Il trombetta era comunque lì, nelle vesti di una trombetta da clown, e talvolta veniva suonato con sommo gaudio dei presenti.

*Hey amici non abbiate paura, la vera festa comincia A D E S S O*

Ok. Ognuno ha il suo cavallo di battaglia, ma ripeterlo compulsivamente con quella voce molto "febbre da sabato sera" anche a distanza di due ore dall'inizio del set mi pare un po' bizzarro.

Selezione rock&roll piacevole e vivace, forse a tratti un po' piaciona e scontata ma ci stava.

Siamo salpati verso altri lidi nel momento in cui l'ariele ha cominciato a scandire con ghigno mefistofelico:
m e t a l l o
m e t a l l o
m e t a l l o.

Pregevole l'open bar, meno pregevole il timbro del transilvania in ingresso sul dorso della mia mano. Timbro/incisione ancora presente dopo 3 docce, svariate passate nel nelsen piatti, abluzioni in ammoniaca acido muriatico e pasta del capitano (noto agente corrosivo). Non mi resta che l'amputazione.

Quanto al transilvania live. One word: abominevole.
Risa di rassegnazione quando ho realizzato la presenza del muso incenerito del fortunadrago scendere dal soffitto e imporsi in tutta la sua maestosità sugli astanti.











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posted by Upstream at 1:53 PM | 2 comments
lunedì, febbraio 05, 2007

Numerose mail giunte in redazione ci segnalano il valery intento a praticare dello streaking tra via rosa e piazza erbe, stamane alle ore 9.

Pare che il nostro indossasse solo il famoso cappello da cowboy e fermasse ogni passante al grido di "colts kick your ass".

Linciato all'angolo con via cappello dall'omino travestito da faraone egizio. "La gente è stufa. I giovani devono imparare a rispettare le gerarchie. In questa zona l'unico fenomeno da baraccone sono io."

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posted by Upstream at 11:01 AM | 4 comments
giovedì, febbraio 01, 2007
Disclaimer: Zitellaggine fru fru inside.

Da qualche settimana abbiamo ripreso a cucinare in maniera dignitosa. Dopo le derive nipponiche delle assistenti di volo (una colonia di alghe per sushi ancora alberga nel nostro frigo, la lasciamo perché fa colore) c'è stato un importante ritorno dei "mercoledì di via vico".

Torta al cioccolato e ananas voto 7,5. Torta da appuntamento con il gentil sesso, vedono un po' di frutta sopra, qualcosa che assomiglia ad un barattolo di yogurt magro riversato approssimativamente sulla superficie, insomma sembra il classico dolce ipocalorico e ipotutto della Lambertucci.
Voi ometterete beotamente la serie di dettagli legati all'impasto sottostante, osservando con aria sardonica le loro cellule unirsi compatte per formare la scritta COLESTEROLO IS THE ONLY WAY. Omertà, freschezza e lussuria.


Mattonella al cioccolato con ripieno di crema ai frutti di bosco. voto 6,5.
Mattonella di nome e di fatto, 7 uova nella ricetta originaria, Suor Germana che si materializza prima di infornare lanciandoti il monito "Signore perdonali perchè non sanno quello che fanno".
Salvati in zona cesarini da quella pseudo crema usata a mo' di vasellina per il tratto esofageo, in modo tale da consentire al boccone, che nel frattempo ha assunto la consistenza di un frammento d'avorio, di scivolare senza intoppi verso lo stomaco.
Con i dovuti accorgimenti, ottima anche come complemento d'arredo (porta penne ad esempio).


Ieri è stata la volta delle coppette di crema al limone.




4 limoni, da grattuggiare e spremere. Valery alla grattugia con la caparbietà che lo contraddistingue, io alla spremitura.

In assenza di spremiagrumi opti per il metodo età della pietra.

Tagli in due il limone e lo stritoli in quelle che non sono mani, ma due badili (grazie mamma per questo dono).

Constestualmente, nel vivo di una lemon storm, cerchi di assumere un'espressione che oscilla tra il rocky balboa 15esimo round vs ivan drago (non fa male non fa male) e il george bush al milionesimo caduto in iraq (ho la situazione sotto controllo, forse).

Terzo limone, da spremere.

V (con una certa circospezione e umiltè): Ho l'impressione che quattro limoni siano troppi Up, io mi fermerei al secondo.

Alzo lo sguardo, ma non vedo il valery.

Vedo un intero agrumeto venirmi incontro cantando "let the sun shine in".

U: no uolery (severo). Finiamo questo sporco lavoro.

Il valery era nel giusto. Saldamente e arrogantemente nel giusto.

Ciò che abbiamo partorito altro non era che un estratto di limone travestito da dolce al cucchiaio. Non male a onor del vero ma dagli effetti occlusivi immagino devastanti.

Forse è prematuro, ma sento di aver già perso la mia naturale regolarità.

Del valery non ho più notizie, l'ultimo fotogramma lo ritrae con in mano la confezione di mister muscolo idraulico gel e un'espressione sconsolata in volto.




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posted by Upstream at 5:48 PM | 10 comments