venerdì, settembre 29, 2006
Il video che riscrive il concetto di karting, di traiettorie, di staccate e perchè no anche di sportività.

Lacrimoni agli occhi. L'espressione alienata e mefistofelica di Monti vale da sola la visione.

 
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giovedì, settembre 28, 2006

Sabato si andrà cum magno gaudio al Festival Altromercato. Cibi bio, cose alternative etno-post-hyppie, molto amore e multiculturalismo come piace a noi. E poi suonano i Canadesi, che non vedo da un bel po'.

Line up completa:

Ore 20:30 musica – Dioniso Band (brit rock)
Ore 21:30 musica – I Corvi Parlanti (rock)
Ore 22:30 musica – Canadians (indie pop)



 
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Nicky Hilton, l'innocente sorellina minore della mai troppo celebrata Paris, dichiara: "Anch'io sono una stilista. Disegno una linea di gioielli che si chiama Chick, con la quale presto sfonderò!".

Bene. Già sbaviamo.

Un'annotazione: chick si presta a più letture. Pulcino, gallinella..

Giacchè in noi alberga molta malizia, tra tutte preferiamo questa:

"Since a time long forgotten it has been used in a metaphorical way referring to women, primarily due to their genetically caused affinity to an hyperactive flow of talk, as well as other strong likenesses:
-they are easy to excite
-usually turn up in masses and seldom are seen alone
-they get drunk easily
-their meaning of life is to eat and be eaten (out).

Mostly this last point has turned this word into a slogan of as much admiration a sensible man can give to a woman, i.e.

Dude 1: Maan that chick is hot.
Dude 2: de one with da big tits or de one with the nice ass?
Dude 1: The one with the nice ass, the other is just a poster, dude!
Dude 2: Duuude!
Dude 1: Dude!!"

A vicoquattro già prudono le mani. L'importante, di questi tempi, è non mettersi alla guida.
 
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Premessa:
Ieri era mercoledì. Il mercoledì nella maison vicoquattro si carica di un significato particolare. Da circa due anni infatti si celebra un'importante appuntamento enogastronomico: "I mercoledì di via vico". Dopo una partenza in sordina, la rassegna ha acquisito una notorietà che ha valicato i confini della metropoli meneghina finendo per l'essere considerata un must dai bons viveurs della penisola.
In realtà non è vero niente, "i mercoledì di via vico" sono un 'appuntamento cult per la cricca di fedelissimi che ci gravita attorno durante i quali succedono le peggio cose, un po' sotto tutti i punti di vista. Ciò non toglie comunque che ci sappiamo fare, specialmente uno di noi (mastechef) vero e proprio deus ex machina dei fornelli.

Ieri, serata dal retrogusto autunnale. In perfetta solitudine mi sono lanciato nella preparazione del rinomato dolce tirolese: lo strudel di mele. E in altrettanta perfetta solitudine ho inanellato una serie di errori clamorosi: pasta spessa come una focaccia genovese, quantità di limone tale da inibire l'attività di evacuazione per almeno un bimestre etcetc..
Anyway vi illustro la ricetta, ringraziando al contempo la sig.ra Bele per il puntuale supporto telematico, .


Ingredienti per 8 porzioni
# 250/300 gr farina
# 1 uovo
# pizzico di sale
# 5-6 cucchiai di acqua tiepida
# 1/2 cucchiaino di zucchero
# 50 gr. burro

- per il ripieno:
# 1 kg di mele (mi raccomando renette, chè lasciano meno liquido)
# mezzo bicchierino di brandy
# 100 gr. burro
# 4 cucchiai di pane grattugiato (solo mollica). In alternativa biscotti savoiardi da polverizzare.
# 100 gr zucchero
# la scorza grattugiata di 1 limone
# 1 cucchiaino raso di cannella in polvere
# 80 gr. di uva sultanina ammorbidita in acqua tiepida
# 50 gr di pinoli
# zucchero a velo

Allora. Ci sono due modi per archiviare la pratica "sfoglia". Recarsi al più vicino supermercato e con fare meschino agguantare la sempre ottima sfoglia pronta Buitoni.
Vicoquattro esprime un no compatto di fronte a questi futili escamotage. E sceglie il secondo, da veri puristi, per chi non deve chiedere mai, per chi "con quelli come te è sempre in pari".

Anzitutto setacciare la farina con il sale e lo zucchero; disporla a fontana sulla spianatoia.
Al centro versarvi l'acqua tiepida, l'uovo intero e il burro ammorbidito a temperatura ambiente.
Sulla tecnica di impastaggio si potrebbe aprire un simposio: ognuno ha la sua e la difende con inusitato orgoglio. Noi adottiamo l'approccio celodurista-sadoultragore.
Impastiamo virilmente, battendo il composto con una certa energia sulla spianatoia. Più e più volte allo scopo di rendere la pasta elastica.
Al termine creare una palla, avvolgerla in un telo leggermente infarinato, coprirlo con una terrina preriscaldata e lasciarla riposare per 30 minuti circa.


Meanwhile, affaire ripieno. Sbucciare le mele, privarle dei torsoli, affettarle finemente, metterle in una terrina e irrorarle con il brandy. Se si è sull'orlo di una cirrosi va bene anche del succo di limone.
A parte mettere sul fuoco una padella con una noce di burro e farvi imbiondire il pane grattugiato. Per dare una sterzata calorica potete sostituire il pan grattato con dei savoiardi, che sbriciolerete finemente.
Mescolare la scorza del limone con la cannella e lo zucchero.

Trascorsi i 30 minuti, riprendere la pasta e disporla sopra un telo pulitissimo e infarinato.
Stenderla con il mattarello,

IMPORTANTE calcate pure la mano perchè dovrà risultare sottilissima.

TIP: dopo qualche passaggio di mattarello passare le mani, dalla parte del dorso, sotto il telo (infarinate leggermente il dorso delle mani) ed allargare uniformemente la pasta con un solo movimento delle mani, avendo cura di non provocare fori.

Intermezzo
Antico detto austriaco: per essere sicuri della giusta consistenza della sfoglia, basta farvi scivolare sotto una lettera d' amore degli anni passati: se si possono decifrare le tenere parole, lette un tempo col batticuore vuol dire che la pasta è perfetta.
/Intermezzo

Ritagliate i bordi eventualmente rimasti più spessi.

Spennellare la sfoglia con il burro fuso e distribuirvi sopra il pane grattugiato e, sopra questo, le mele, l'uvetta, il misto di zucchero, la scorza di limone e la cannella, lasciando ai bordi 2 cm di pasta scoperta da ingredienti.
Arrotolate lo strudel su se stesso conferendogli la forma che lo contraddistingue e facendo attenzione a chiuderlo bene ai bordi, per evitare che durante la cottura ne possa uscire il ripieno.
Trasferitelo su una placca da forno
Spennellare abbondantemente la pasta col burro fuso e mettere in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti / 1 ora circa.
A cottura ultimata, zucchero a velo a cascata.

Servire tiepido accompagnandolo con un dolcissimo Trentino Moscato Rosa o con una Malvasia delle Lipari. Anche il Brachetto è ok. Se volete essere proprio arroganti (e avete tutta la nostra stima) sfoderate un Alto Adige Goldmuskateller, vino dalle intense note floreali. Tiè.

(ah le foto. Ehm siccome in questo periodo ho la memoria di un invertebrato, ho dimenticato la mia digitale. Ho scattato qualcosa con il telefonino ma la qualità è imbarazzante. Quindi o mi prodigo in un pesante fotoritocco o fuffa.)
 
posted by Upstream at 5:34 PM | 2 comments
martedì, settembre 26, 2006
E' inaudito che si debba finire un lavoro poco prima della mezzanotte, ogni Valery che si rispetti non studia mai di sera tranne che il giorno precedente l'esame: a breve si aprirà un'iniziativa rivolta a tutti i Valery del globo perchè l'ora del "Va bene" vada rispettatta, senza se e senza ma.

Comunque vi lascio con questa "perla" che mi ha risollevato la triste serata: http://www.youtube.com/watch?v=dksBsetqWXk

P.S. Per chi non sapesse in cosa consiste l'antico rito del "Va bene", attenda che una delle altre due teste dell'Idra si faccia coraggio e descriva il tutto nel dettaglio
 
posted by il Valery at 5:54 AM | 0 comments
sabato, settembre 23, 2006
1) Applauso per Il valery che rompe il muro di silenzo e interviene subito con un pezzullo di garanzia sulle due cose che gli vengono meglio: cibo e gnocca. Voto 7 e mezzo. Sicurezza.

2) Siamo stati linkati da veronablog, giovane blog aggregator di terra scaligera. Ringraziamo. In un tripudio di volemose bene abbiamo aggiunto la comoda veronasphere. Attendo con ansia l'intervento di un esperto (master chef ehm?!) per ridurre quel camposanto di link ad un comodo scroll.

3) Qui si supporta con maschio vigore il nuovo e definitivo reality: la Pupa e il Secchione. Seguirà post d'approfondimento. Tra le variabili che hanno determinato la mia teledipendenza spicca la presenza di Sgarbi nella giuria. A noi piace ricordarlo così.



(da utente della mela non ho preso bene lo sfracellamento del macbook, ma il sonoro "non mi rompere i coglioni" ha prevalso su tutto)
 
posted by Upstream at 6:31 PM | 2 comments
venerdì, settembre 22, 2006
Già dopo pochi minuti dalla pubblicazione del mio primo post sono stato richiamato all'ordine dal direttore responsabile: ci vuole una netta inversione di tendenza, bisogna innalzare il livello CULturale di questo fuckin' blog!
E chi meglio del sottoscritto potrebbe farlo??

Eccomi quindi a dar sfoggio di 3 elementi fondamentali di Vico4, in rigoroso ordine d'importanza: cucina, fotografia e amore. Ovviamente il più importante è l'amore, libero.

Gnocchi fritti in puro stile "Ago&Rita" che ci hanno fatto passare numerose serate in allegra compagnia, anche nottate e successive giornate visti i litri e litri di olio usualmente utilizzati, ma parlando di ciò va fatta una doverosa citazione che rimanda noi tutti in quel di Torri: "Panna e fragola, uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuhhhhhhhhhhhhhhhhh!!!!!!".

Per quanto riguarda le gnocche invece, dopo aver ricevuto l'autorizzazione dell'MC, inserisco una "seria" documentazione della fauna autoctona dell'Indiana (ovviamente quella della peggior/miglior specie, il genere Piggy): esempio preso quasi a caso fra i numerosi disponibili, non aggiungo altro che potrebbe essere alquanto sconveniente.
Lascio a voi ulteriori commenti a riguardo.

P.S.Probabilmente più avanti acquisterò una macchina digitale, preparatevi.
 
posted by il Valery at 6:19 PM | 0 comments
Il post Cv è stato creato l'11 Settembre?Benissimo,accetto la sfida e raddoppio:22 Settembre!
E sfido chiunque a scriverne un altro il 33 Settembre...

Mi presento: sono una delle teste dell'Idra, anche da lontano (Indiana ad interim, come qualcuno ha già scritto) cerco di rimanere comunque in contatto con la parte di cucina, musica, fotografia, smog ma soprattutto cazzeggio e amore che tanto hanno rese piacevoli le settimane passate in quel di Milano. E non solo.

Cazzeggio e amore: tecniche sopraffine che necessitano di ore ed ore, intere giornate se necessario, per raggiungere un adeguato livello di allenamento.
Oppure sono doti innate e io, modestamente, lo nacqui (cit.): sì perchè dovete sapere che le teste dell'Idra di Vico4 differiscono molto fra loro per passioni, interessi, studi, carattere, mentalità ed altro ancora ma al tempo stesso il corpo di questa figura mitologica ormai nominata più e più volte è uno solo quindi fra di noi si riescono ad trovare numerosi punti in comune.

E' stato un esordio impegnativo, si accettano consigli per i miei interventi futuri.
 
posted by il Valery at 5:13 PM | 0 comments
giovedì, settembre 21, 2006
Qui si ascolta molta musica. Elettronica perlopiù ma con importanti sconfinamenti verso territori sonori contigui (e non), per usare una perifrasi un po' paracula e ruffiana.
Tempo fa assistetti ad uno showcase di un gruppo da poco formatosi, gli HiroshimaMonAmour. Sono giovani, hanno un buon affiatamento, ci canta un amico con il quale ho molte affinità se solo avessi deciso di intraprendere una carriere artistic oriented.
Nell'attesa che i giovanotti registrino qualcosa o aprano, come il trend e il mercato vogliono, il loro myspeis vi riporto la recensione che ho confezionato quella sera.



" Arriveremo a bassa quota con il sole alle spalle, e a un miglio di distanza gli sbattiamo la musica " " La musica ? " " Io uso Wagner, fa cacare sotto i Vietnamiti , i miei ragazzi l'adorano " Ten. Col. William "Bill" Kilgore

Inizio dal forte impatto sonoro ed emozionale per gli Hiroshima, alla loro prima prova on stage. Gli elicotteri della Nona Divisione sembrano essere premonitori. L’avvio è folgorante.
.
Premessa maior: qui non si soffre di bulimia citazionistica, non ci piacciono i morbosi richiami a questo o quel gruppo né tantomeno le battute di caccia alla ricerca di qualsivoglia influenza musicale. Volete sentirvi dire che il piglio è tipicamente brit ma che in nostri non disdegnano scampagnate nella scena rock newyorkese (interpol su tutti), che le sonorità si muovono sull’asse della recente ondata “new new wave” dai contorni sfuggevoli e non ben definiti (Strokes, Maximo park + n a piacere di altri gruppuscoli visti a rotazione su mtv brand new), che il cantante è terribilmente catchy e a suo modo un potenziale trendsetter? “Sì è l’ennesima indiequalcosaband tracotante e spocchiosa”. Bene, gli HiroshimaMonAmour sono tutto questo. O forse no, in ogni caso ci siamo sciacquati la coscienza.

Al di là di queste asettiche provocazioni, l’ascolto è ciò che ci interessa.

Le prime due canzoni lanciano un messaggio chiaro: siamo fottutamente indierock. Notevole l’affiatamento tra i ragazzi che premono subito sull’acceleratore. La chitarra è sicuramente protagonista, gli arraggiamenti sempre in grado di dare il giusto tono al brano disegnano un tappeto sonoro su cui si innesta una sezione ritmica solida e incalzante. Finisce l’opera un cantato molto diretto e travolgente.

Merita un cenno particolare Shootin Star (non a caso bissata) con i suoi riff dannatamente graffianti e il ritornello killer che ti si stampa in fronte dopo un paio di ascolti. Il piede si è mosso in più di un’occcasione per seguire il ritmo.

Seguono altri pezzi del repertorio al contempo riflessivi e intimisti (My Sweetest Hour) e scanzonati (I Don’t Love You Anymore) intervallati da alcune cover (giusto per non indispettire il visitatore medio di Pitchforkmedia).

Alla fine l’impressione è quella di un gruppo che può dare molto sia in termini di songwriting sia realizzativi. Siamo agli alborì è vero ma di certo la personalità e gli spunti non mancano.

Non sappiamo se, venerdì al lucille i vietcong si sarebbero cacati sotto ugualmente, in fondo non ci interessa. Ciò che conta è che, il vecchio bill sarebbe stato fiero dei suoi quattro ragazzi e forse si sarebbe limitato a dire go on dudes..

(Vicoquattro)


Ps: Non riesco a rinunciare alle mie iperboli, si fottano i minimalisti del Verbo.
 
posted by Upstream at 7:59 PM | 0 comments
The final contest: Gesù pensaci tu.

Si apre oggi la rassegna "uauanch'iolinkoyoutubeemisentook"

Giusto per svelenire il clima da crociata di queste settimane ciucciatevi lo scontro definitivo.
 
posted by Upstream at 7:18 PM | 0 comments


Tempo fa la mia attenzione fu catalizzata da un articolo, comparso su Repubblica, relativo alla spaccatura che si starebbe consumando tra i ranghi del partito leghista. Più in particolare il giornalista rivolgeva le sue attenzioni al versante veneto, descritto in stato di vibrante agitazione. Per chi non ne fosse al corrente, il Veneto dà cittadinanza ad una galassia di movimenti più o meno indipendentisti: Liga Fronte Veneto, Progetto Nordest (del grottesco Panto) e via dicendo. Alcuni di questi si sono in passato fusi con la lega nord, altri corrono da soli, altri ancora hanno trovato asilo tra le sponde dell'Unione.

Tra chi corre con il carroccio si è diffuso un certo malumore. C' è sfiducia e rabbia verso i colonelli lombardi

Si caro mio beiiiiiii tuto quel che i dixe, i stà al governo par sinque ani sensa combinar un caxo, i fa na riforma che porta competense a roma e che raforsa el potere delo stato, e adeso se no la pasa i minacia toni e fulmini........
mi son proprio scorajà.. ma come feto a credarghe ancora?


Sinteticamente: i leghisti veneti si sentono traditi, traditi dal cambio di rotta del vertice lombardo, a loro avviso appiattitosi sulle posizioni di "palazzo" degli alleati.
Il leghista veneto, nonostante l'espressione stolida e bovina lasci intendere il contrario, sembra essersi accorto che qualcosa non va nella politica del carroccio. Il tanto paventato federalismo si è infranto sullo scoglio referendario, l'attuale nomenklatura pare mollemente adagiata su posizioni politiche di comodo (l'occhio del nostro si fa lucido al solo ricordo del carismatico leader dai noti attributi), le recenti dichiarazioni sembrano in qualche modo rinnegare i capisaldi del pensiero padano con insolite aperture verso posizioni riformiste.

La base veneta dice no a questo scempio, rinnega l'abominio che stanno compiendo i colleghi lombardi e manifesta il suo compatto dissenso attraverso un forum: Raixe Venete, vero e proprio compendio del dissapore dei nostri.
La scoperta di questa folkloristica community ha provocato in me spasmi di intenso piacere, al punto tale che il mio trashometro ha sfiorato l'implosione. Siccome ho maturato, in questi anni di intenso surfing, una speciale inclinazione verso tutto ciò che è kitsch ed ultratrash mi sono tuffato a piedi pari nei meandri di questo forum. Gli amici veneti, devo confessarlo, mi hanno regalato attimi di estatica ilarità, scalando prepotentemente la mia personal funny list (che un giorno stilerò).
Non senza imbattermi in singolari sorprese. Quello che doveva essere, secondo una mia errata pre-convinzione, un fronte di rivolta unito si è in realtà dimostrato un caleidoscopio di posizioni talvolta palesemente antipodiche.
Essenzialmente tra gli scissionisti veneti spiccano due orientamenti contrapposti. Da un lato vi è chi sostiene (posizione di nicchia) che il cambiamento debba scaturire dai tradizionali canali istituzionali nel pieno ossequio delle regole già esistenti

Varda che la tò libartà la finise andoe scominsia la mia e viceveresa e ghe vol dele regole che stabilise stì confini, varda che il libaro marcà sensa regole el porta drito al monopolio, questi xè elementi de economia che tuti conose..... El libarismo xè fato da na miriade de regole, prima, fra tuto, l'antitrust (sottolinerei la perfetta padronanza di più idiomi)!


Del resto come non eccepire che

Se me mojer la me tradise no vol dir che l'istitusion del matrimonio la xè sbajà, ma che go spoxà na dona infedele...
Se i partii che ne dovea salvar i ne ga tradìo vol dir che i jera dixonesti, adeso ghe sarea bisojo de un partìo politcamente onesto che porta avanti le nostre questioni.....

Le solusioni, alora, i è coàtro:
- se fa ‘n partito e se se fa elexar;
- se se fa elexar ‘fà polédeghi en te on partito ke exìste xà;
- se buta xò el sistema eletoral co la forsa;
- se créa na serie de moviménti de piniòn permanenti, so le varie istanse fondamentali par la nostra tèra, ke i gabia el poder de influensar el popolo votante ( e donca en maniera endireta i polédeghi).
De le coàtro solusioni mi vedo praticabile solo ke l’oltima.


Purtroppo però costoro, che rifuggono dall'imbracciare il fucile e scendere in piazza con un tank impolverato, rappresentano una sparuta minoranza, delle mosche bianche rispetto al trend forcaiolo e giacobino della restante utenza. Sull'altro lato ci sono infatti animi roventi pronti a scagliarsi orgogliosamente contro il sistema, arrovelandosi sulla scelta del metodo migliore per destabilizzare il nostro Paese. Accanto ad un senso di diffusa sfiducia nello strumento-partito

a go vota LFV (Liga Fronte Veneto Nda) ma dopo quando i se ga mesi co £a banda del mortade£a £o go visudo come on grandisimo tradimento.

Se pensémo de rivàr a l’endependensa, a l’autonomia, e v.c., co l’opsion eletoral, fémo come ke i do ke i spetava “Godot” e fin ke i spetava ono ke no rivava mai (e ke no‘l è mai rivà) de boto i se scortelàva. (la fusion tra la rustichezza del dialetto veneto e la nobile citazione non può lasciare indifferenti)

si staglia un fermo rifiuto della propria cittadinanza (cosa non nuova peraltro per i leghisti ma mai giunta a simili livelli). le premesse del resto sono incoraggianti
Premeto ke mi non voto parke' non son 'tajan, ansi son un extracomunitario Veneto


preludio ad un momento di trasporto epico

El sogno savemo kual kel xe: tornar SERENISIMA REPUBLIKA VENETA za dal 1866. E VER INDRIO TUTO, kome vol i savoja e se lo vol lori poko de bon... nialtri mejio. O no..?

Mi son jiovane ma voio che quando morirò (se spera el pì tardi posibi£e) sui me documenti ghe sia scrito nato in Talja morto in Serenisima Republica de Venesia


Orsù lasciamoci alle spalle questi sentimentalismi, a noi leghisti piace essere pragmatici, è quel pragmatismo ruvido e bucolico che tanto ci connota.

Vedito come te rajoni da 'tajan ..nialtri no gavemo da portar caxa el federalismo, ma gavemo da portar caxa l'autodeterminasion, i nostri diriti e prerogative de popolo le xè tanto difarenti dal resto dela penixola..... aleadi par verghé più forsa e far fronte comune va ben .. ma fondarse mai!!!


Per chiudere in un crescendo di inusitata violenza verbale, staffilate poderose espressione di un cielodurismo ormai a livelli siderali. Il vernacolo locale fino a quel momento ancora (semi)comprensibile si fa coacervo di simboli e frasi scomposte, la consecutio va serenamente a mignotte (non che prima frequentasse altri lidi eh), l'autore del post raggiunge il nirvana della mente e diviene preda di un delirio di onnipotenza

Tajando £a testa al toro: 1) fin ke se kontinua a rajonar in termini " TALJANI " no se riva da nisuna parte prasiò kogna rajonare in termini <> e i termini veneti no vo£e pì el stato taljan socia£istego demokratego parkè i gà tokà ko man ke i NO PRODUTORI DE RIKETHA i xe drio MAGNARE I PRODUTORI DE RIKETHA e ki eli i <> se no i po£edeghi e i so lakè servi de el kulturame socia£istego demokratego??? 2) Kofà senpre ghe xe na sielta da fare: esare veneti o esare taljani e no xe pì el tenpo de el <> ma de el <>


KONTRORIVO£UTHION
 
posted by Upstream at 7:51 AM | 16 comments
lunedì, settembre 11, 2006
Vorrei entrare direttamente in medias res. Aborro le autopresentazioni e il mio essere sovente autoreferenziale.

Ergo: due righe giusto per la cronaca.

Vico4 è come Idra, ha più teste. Siamo in tre nel nocciolo duro ma di indole molto ospitale. Va molto di moda l'open space, io preferisco chiamarla factory.

Vico4 è cucina, musica, fotografia, smog, cazzeggio e amore.

Location: Verona, Milano, Indiana (ad interim).

Ah. In materia di html sono la reificazione del concetto di "capra". Aspetto l'intervento salvifico del mio grafico di fiducia. Fino a quel dì, Vico4 rimarrà nella versione adamitica di blogspot. In fondo a noi il naturismo piace.
 
posted by Upstream at 10:38 PM | 1 comments
Inaugurare un blog l'11 settembre è molto ok, di buon auspicio sicuramente. Avanti così.
 
posted by Upstream at 10:22 PM | 0 comments