giovedì, novembre 30, 2006
Uscire a cena per la prima sera con la Lei del caso..
Chiaccherare piacevolmente davanti ad un piatto di pasta...
Accompagnare la Lei in questione fino al portone di casa....
Salutarsi dopo essersi baciati ed accordati per un successivo appuntamento nel fine settimana.....

Tornare verso casa ed unirsi al gruppo d'amici per festeggiare il ritorno in Europa di uno di essi..
Arrivare al solito locale...
Iniziare a ballare e divertirsi con essi....
Per poi girare lo sguardo ed accorgersi che la stessa ragazza lasciata al portone di casa un paio d'ore prima sta ballando al centro del dancefloor, vistosamente "su di giri" causa alcool come ogni american-girl che si rispetti.

Welcome to the U.S.A., duuuuuuuuuuude!! Ahahahahahah!!


P.S. Ogni riferimento a persone, luoghi e fatti realmente accaduti è puramente casuale.
 
posted by il Valery at 7:15 PM | 4 comments

"I love the smell of napalm in the morning." (Lieutenant Colonel Bill Kilgore)

Hiroshima Mon Amour domani, venerdi 1 dicembre, pub Oca Minore (ore 22:45 circa). Non dico altro, basta la notizia per creare lo scompiglio cerebrale nelle teste degli amanti del buon rock n' roll.
Si, perchè quei bastardi laggiù in città se ne accorgeranno che il rock n' roll non è morto, ma proprio per un cazzo. VEDERE (e sentire) PER CREDERE. A proposito, a voi piace l'odore del napalm? Staremo a vedere.
 
posted by Anonimo at 11:30 AM | 4 comments
martedì, novembre 28, 2006
Mentre Mr. Upstream passava il Thanksgiving immerso fra belle ragazze, Governator, donuts e soprattutto pancakes il Valery volava con Southwest Airlines dalla costa East alla West per passare un tranquillo Thanksgiving in famiglia come nella migliore tradizione americana.
Per la precisione sono stato a casa del classico "zio d'America" a Baker City che si trova vicino al confine fra Oregon e Idaho.

Certo che se fossi stato avvisato in anticipo sull'avvenenza delle car-friends magari un salto in California l'avrei fatto...

A voi le foto del luogo dove sono stato ospite e del pranzo per il Thanksgiving
 
posted by il Valery at 3:51 PM | 6 comments
Due nomi: Donuts Bakery e International House of Pancakes (IHOP). Il resto è solo poesia. Questa la dedico a MasterChef.



 
posted by Upstream at 8:42 AM | 2 comments


Io non fotografo quasi mai persone. Meglio. Non fotografo quasi mai persone che conosco. Non vuole essere motivo di particolare vanto, anzi nella maggior parte dei casi questa particolarità funge da calamita per le peggiori e qualunquiste critiche. Vista l'eccezionalità dell'esperienza che sto vivendo e visto anche che dalla regia mi chiedono foto di gentili donzelle, facciamo una deroga.
Le foto ça va sans dire non sono mie ma le ho raccolte da fotocamere altrui. Ritraggono le mie compagne di mille incredibboli avventure by car.
Per l'appagamento ormonale di qualche personaggio che bazzica da queste parti vorrei anche aggiungere che sto cercando di immortalare esponenti della fauna locale. Il ruolo di Peeping Tom non mi si addice affatto e le prime foto posso dirsi estremamente scadenti. Sto migliorando anche se il valery rappresenta un traguardo irraggiungibile.
In ogni caso loro sono E., N. e M. plus Francesco, ottima spalla maschile nei momenti di delirio da monologhi della vagina. Io ho scelto come speciale controfigura the govenator (come viene chiamato qui), il mio vuole essere un tributo sincero e passionale alla levatura politica di quest'uomo.
 
posted by Upstream at 7:36 AM | 4 comments

Torno con un post eminentemente politico.

Titolo: "Smash the California Dream"
Soundtrack: Hurt- NiN
 
posted by Upstream at 7:33 AM | 0 comments
giovedì, novembre 23, 2006

Signori oggi è il terzo giovedì di novembre...
"E quindi" direte voi?

E quindi i nostri due emigranti si trovano immersi nell'evento culinario americano per eccellenza...

Attendiamo recensioni dettagliate con tanto di fotografie delle famose pietanze che vi troverete a fronteggiare (tacchini giganti, pumpkin pie e via dicendo)

Happy Thanksgiving guys!
 
posted by master Chef at 2:15 PM | 4 comments
mercoledì, novembre 22, 2006
In Italia si parla tanto di limiti di velocità, patente a punti, sicurezza sulle strade e chi più ne ha più ne metta..

I danesi, popolo da sempre "avanti" e da prendere come esempio da parte di tutti i paesi U.E., pare che si siano avvalsi della consulenza del massimo esperto mondiale in materia (certo Mr. Cazzanelli da Aarhus) e per dare finalmente maggior visibilità ai limiti di velocita hanno trovato la seguente soluzione: http://5x5m.com/files/speedbandits/

Il Valery, ovviamente, appoggia in pieno questa geniale soluzione e cercherà di fare il possibile per portare tutto ciò all'attenzione del Parlamento italiano.
 
posted by il Valery at 11:03 PM | 1 comments
venerdì, novembre 17, 2006
Esistono i fatti, recentissimi per giunta, e "no i'è mia faoline", come direbbe un veronese schietto.


Da certe riprese con i videofonini (che oggetto di merda che hanno prodotto in serie, il videofonino, mi viene da piangere dalla rassegnazione) eseguite da alcuni giovani sciagurati, disponiamo di documenti che danno il voltastomaco. Questi contribuiscono a provare la deriva penosa dei valori positivi di molti, moltissimi adolescenti; perlomeno in parte, in quanto non tutti i bastardi che compiono atti ignobili si prendono la briga di filmare con una videocamera le loro malefatte. Sono tanti questi bastardi, saranno sempre di più, e sono dislocati benone direi, su tutto il territorio nazionale.
Ebbene, diversi personaggi privi di qualsiasi senso della realtà, dote di concretezza, solidità dialettica e di pensiero (non farò i nomi, sono politici e politicanti, giornalisti e opinionisti, ma si sappia che ci sono purtroppo) in un batter d'occhio hanno già individuato le responsabilità indirette, la causa primaria, il groviglio da districare per risolvere il problema dell'educazione dei ragazzi: la scuola italiana. Che cretini.


Metto immediatamente in chiaro tre aspetti fondamentali che mi riguardano, concernenti l'argomento in questione: mio padre è un professore di scuola secondaria superiore da trentacinque anni (questo fatto comunque non fornisce di per sè un titolo di esperto in materia, ma almeno credo, modestamente, di saperne qualcosina in più rispetto a tanti altri); io (ahimè) non sono più un teenager; coltivo da sempre una concezione gramsciana dell'istruzione dei cittadini di una nazione (tale concezione ha poco a che fare con l'ideologia comunista o pseudo-comunista, che io aborro, ed è valida e pienamente condivisibile da individui illuminati e tolleranti quali dovremmo tutti essere). Ovvero, ritengo che l'educazione di una persona debba intrecciarsi a formare un tessuto composto da nozioni culturali pure e spurie, onestà civile e rispetto del prossimo (beninteso, nell'accezione sociale e non cristiana del vocabolo).


L'infusione di nozioni è senza dubbio appannaggio degli insegnanti, e il lavoro deve essere svolto bene, lo sappiamo. Ma per quel che riguarda le altre due voci, un insegnante non ci può fare un bel niente, e se ci provasse andrebbe incontro a problemi non irrilevanti. Innanzitutto, la conditio sine qua non per l'apprendimento di un senso di civiltà e di una scala di valori corretta o almeno decente, consiste in un processo educativo preliminare lungo anni da parte dei genitori di questi adolescenti, l'insegnamento principe di "come si sta al mondo". Un esempio su tutti: non si può far crescere nel figlio una passione smodata per il denaro (a prescindere dagli altri valori), identificando questa entità come veicolo unico per il raggiungimento di future soddisfazioni, e pretendere allo stesso tempo dall'insegnante che si instilli una morale fatta di punizioni, note sul libretto, note sul registro, sospensioni; questi si rivelano accorgimenti fallimentari e addirittura controproducenti, che servono solamente a lavare le coscienze di genitori che ritengono di possedere principi basilari (il che non è vero, o comunque dovrebbe essere dimostrato), ma che non perdono una sola ora del loro tempo nel tentativo di trasmetterli ai figli.
Probabilmente un tempo il docente o chi per esso si poteva permettere di partecipare alla formazione dell'alunno con la collaborazione della famiglia, e magari li conseguiva pure i suoi successi nei processi educativi. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e al giorno d'oggi, se qualcuno osasse mettere in dubbio la rettitudine o il modus operandi di un giovane, ne pagherebbe carissimo lo scotto, con bocconi amari da mandare giù e pali incandescenti da accogliere nel culo: proteste dei genitori, azioni legali, presidenze scolastiche e provveditorati che sospinti da voleri esterni si fanno in quattro per stigmatizzare iniziative "arrogantemente stataliste di quei merdosi di insegnanti che fanno i conti in tasca alla brava gente sull'educazione dei figli altrui". Tutto questo condito da stipendi che a fine carriera "sfiorano", si pensi, i 1500 euro.
Spero che adesso si capisca il perchè per un'insegnante, se ce li ha, è preferibile educare al meglio i suoi di figli, anche negli sbagli, ci mancherebbe. E che gli altri vadano comodamente a fare in culo, tanto a quanto pare in Italia a tanta gente piace ragionare così. Vergogna.
 
posted by Anonimo at 9:57 PM | 1 comments
Sono fiero di segnalare all'attenzione dei lettori il primo bellissimo demo degli Hiroshima Mon Amour, gruppo assolutamente non classificabile negli schemi oramai rigidamente standardizzati per tutte le rock band (il "bellissimo" non è soggettivo, ma oggettivo, su questo non si discute!).


Qualcuno potrebbe tuttavia obiettare che, in questi generi musicali soprattutto, ogni aspetto si presta a facili definizioni, nella melodia, nei ritmi, nelle sonorità. Potrebbe farlo, certo, ma con il rischio non trascurabile di venire sputtanato dai fatti: provate ad ascoltare gli Hiroshima Mon Amour, come fate a darne uno schema strutturale? Come fate a classificarli nel senso aristotelico del termine "classificazione"? Non è possibile, non è pensabile, in ogni brano vengono abilmente amalgamati influssi rock vecchi di anni, recenti, recentissimi e soprattutto futuri.
Probabilmente anche i componenti del gruppo (che saluto affettuosamente) in questo momento si staranno rabbiosamente vomitando addosso per la disapprovazione, ritenendo doveroso l'accostamento con le seguenti entità: indie rock, Interpol, Maximo Park, brit, Strokes, UK, ecc.

Ma chi semplifica tutto in questo modo eliminando prepotentemente qualsiasi sfumatura è come se ragionasse mentre ha le balle chiuse nella portiera di un auto: manca cioè della lucidità necessaria per elaborare correttamente la polivalenza della musica degli Hiroshima Mon Amour.
Un esempio su tutti: esaminate le prime battute (sirena e "Ein, Zwei, Drei, FOUR!" del batterista compresi) di "The Psychedelic Killer Strikes Again". Io l'ho fatto, e per un attimo mi è sembrato di ascoltare una ghost track di Reggatta De Blanc o di Zenyatta Mondatta dei Police, con il cantante Gira The King che riproponeva formidabilmente i ritmi della voce di Sting.


Avete capito da soli che sarebbe estrememente riduttivo fissarsi su paragoni banali e su inutili considerazioni da puristi del rock prive di energia, perciò accettatelo il mio consiglio: liberate le vostre balle da quella portiera, salite su quella macchina e ascoltate nel vero senso della parola gli Hiroshima Mon Amour. Cheers.


 
posted by Anonimo at 9:36 AM | 4 comments
giovedì, novembre 16, 2006


I'm in!
Sono ufficialmente uno studente della San Diego State University, con tutto ciò che ne consegue ovviamente. Libero accesso a strutture varie, gym, cheerleaders..wireless point ovunque, un coito multiplo.



Cibbbo
Con marge il rapporto è in discesa: mi sono aperto la strada il primo giorno mostrandole le foto dei mercoledi di via vico american edition. Mossa ammiccante e stucchevole ma efficace. La visione di cookies, pancakes brownies rigorosamente homemade deve averla intenerita.
Il giorno successivo giusto per farmi sentire sempre più a mio agio mi prepara gli spaghetti con il sugo. Non seguo le dinamiche di preparazione, arrivo malauguratamente in medias res quand'ella è in procinto di trasferire gli spaghetti in bianco dal tupperwear, appena estratto dal frigo, al piatto. Vedo materializzarsi il dramma. Attinge del sugo da un altro contenitore e lo sparge grossolanamente sullo spaghetto, tratteggiando una sorta di kippa. Due minuti di forno a microonde e lo spaghetto è pronto. Mi chiede se desidero aggiungere altre salse (?) ma declino con aria sconfitta e amareggiata. Ricorderò quel pranzo non solo per la riproduzione cum grano salis di un pezzo storico della nostra cucina ma anche per aver toccato con mano quanto è abominevole mangiare con Ken. Eviterei facili e affrettate generalizzazioni: fintantochè non mangerò con altri tailandesi, il discorso rimane al singolare. Ken subisce una sorta di trasformazione durante i pasti: da gioviale e ingenuo ragazzino il nostro diventa un idrovora. Ingurgita cibo con ritmi altissimi; la mandibola, completamente disarticolata, tocca i 150 bmp producendo suoni poco incoraggianti. Quel giorno Marge ci preparò anche della verdura fresca (chimera?) e ken ebbe la malsana idea di unirla agli spaghetti. Gli spiego che tradizionalmente la verdura segue il primo piatto in italia, mi guarda divertito e dopo aver sorgeggiato un goccio di apple juyce (che com'è noto i migliori somelier consigliano di assumere con pasta italiana) stacca un peto da competizione. Ridendo. Non mi sentivo pronto per un remembering "suoni della natura" così non ho raccolto il guanto della sfida, in ogni caso gli avrei volentieri sfondato il setto nasale con il bidone da 7 galloni di latte.
Per il resto sostituirei l'espressione "mangiare" con "nutrirsi". Ignoro la ragione per cui gli americani debbano violentare il gusto di una portata con formaggi dal colore postatomico o salse di dubbia consistenza. Tant'è.. io provo tutto, per la felicità di marge e per sublimare un mio istinto lesionista oriented, ma di fronte a certi abomini anche upstream si ferma e dice no. Mi dispiace.

Bytheway da un paio di mattine sto testando la colazione del campione (tribute to ruz): burro d'arachidi a fondo perduto su fetta di pane tostato plus latte 2%, che è una sorta di lattepiù di kubrickiana memoria. Boccheggio la prima ora (che trascorro sovente in preda a crisi iperglicemiche) ma dopo ho una marcia in più. Larry dopo lo sbigottimento iniziale si è lasciato andare con la frase che ogni giovane merrigano vorrebbe sentirsi dire: aaaalright, you rock lucas (lui aggiunge una s, ignoro il motivo ma fa molto attore di soap messicana e per questo non lo correggo).

Nel campus abbiamo poi una maxi area dove trovano spazio almeno sei corner di cibi diversi (messicano indiano yankee pizza sushi e so on). Sono nella fase mexico è bello. Credo comunque volgerà al termine tra breve tempo, tacos e burritos per un pomeriggio scoppiettante sono l'ideale ma sulla lunga temo abbiano ripercussioni importanti.

Subparagrafo: i Megastore
Adoro questo tipo di location: sono un capolavoro di arte pop e trash culture. La massificazione del gusto incontra una strategia di vendita incredibilmente vincente. Dietro a quell'eldorado di colori e packaging accattivanti si nasconde lo stesso additivo chimico, lo stesso gusto, la stessa consistenza. Ma non conta, le tue sinapsi sono vittima di un bombardamento chirurgico e a te non resta altro che acquistare.

Case study: le mele. Ora ditemi che non sembrano mele raccolte nel bosco da cappuccetto rosso. Ti saltano addosso da quanto sono luminose e lisce.

I prezzi sono incredibilmente alti ma subiscono oscillazioni altrettanto significative. Marge mi diceva che da una settimana all'altra il prezzo di un prodotto può scendere o salire anche di 3, 4, 5, dollarozzi. Questo fenomeno ne ingenera un altro (noto anche in italia ma di portata sicuramente meno significativa): il tour dei mega store. La famiglia americana tipo è normalmente in possesso dei giornalini di ciascun store e dedica un giorno alla settimana a questo percorso a tappe.

Beverage: "Manda in crash il tuo fegato" Osservatorio sulle peggiori bevande industriali in commercio.
La rassegna prende il via con Monster, ultimo prodotto di casa Coca Cola non presente sul mercato italiano. Bevanda energizzante che unisce galloni di caffeina con altre sostanze di varia natura e provenienza (taurina gingseng vitamine). Il gusto è quasi piacevole ma non saprei descriverlo. Ecco manca l'aroma bigbabol tipica di redbull e burn che tanto ingiusto discredito attira su queste bevande.
Direi un ottima zattera cui aggrapparsi nella fase "assorbimento jet lag". Per tre giorni mi sono svegliato di soprassalto alle 5 di mattina. Senza riuscire poi a riaddormentarmi ovviamente. Risultato: a metà giornata entravo in una fase rem di profonda catalessi.
Dopo aver finanziato la nuova apertura di uno starbucks a suon di caffeamericanogrande, ho deciso fosse scattato il momento opportuno per qualcosa di più strong. La monster fa il suo sporco lavoro. In tutti i sensi. Don't try this at home.

Nella prossima puntata: pasteggiare con i succhi di frutta: analisi critica e prospettive future.

Scappo prima che il vicino cui sto scroccando la connessione mi impallini con la sua smith. (suggerimenti per mantenere un discreto anonimato?)

(Dalla regia mi si chiede un post sulla fauna locale. È in allestimento, il materiale di certo non manca!)

See you dude


 
posted by Upstream at 5:44 PM | 4 comments
mercoledì, novembre 15, 2006
Chi di voi non è passato (o chi c'è ancora dentro) per il vorticoso periodo "Per me un Vodka-Red Bull"?!? Chi di voi ormai è assuefatto da tale bevanda e quindi ne vede svanire sempre più rapidamente gli effetti?? Bene, allora sappiate che Vico4 pensa a voi!!

In Vico4 questa voce era già circolata insistentemente, ne avevamo già accennatto ma stamattina mi sono imbattutto per caso nel link che porta al sito dedicato alla suddetta bevande energizzante: http://www.drinkcocaine.com/mainindex.php

Lascio a voi il piacere di navigare il sito e successivamente commentare direttamente qui nel blog...
 
posted by il Valery at 6:06 PM | 2 comments
martedì, novembre 14, 2006
Here I am guys, I'm back to life!

Spezzo la stasi di questo blog con la nuova rassegna/osservatorio "california here we come".

Per qualche settimana i miei post si sostanzieranno in report deliranti sulla mia esperienza californiana. Scrivo ciò che vedo sento provo con occhio clinico e disincantato. Senza alcun trait d'union particolare, di lonely planet il mercato è pieno.

Aeroporto che vai usanze che trovi.

Milano: perquisizione ad hoc a causa di una confezione di cioccolatini a forma minisferica. Solo dopo averne ingurgitati una decina a titolo di test ottengo il via libera e una pacca sulla spalla dal funzionario divertito dal mio gesto.

Aeroporto di Philadelphia. Relax man. Mi premuro affinchè i pochi liquidi presenti nell'eastpack figurino in bella mostra di sè nel sacchettino consegnatomi al checkin. Non basta evidentemente. The policeman guarda con sospetto al mio deodorante spray "dove". Lo scruta lo prende lo gira con aria diffidente. Stabilisce che sono una potenziale fonte di pericolo. Follow me and stay behind the line. Relax man. L'eastpack viene passato al setaccio, test della polvere da sparo screeening vari, mi chiede se sono solito trasportare armi od esplosivi nel mio angusto zainetto. Of course caro policeman, vicoquattro da sempre coltiva l'hobby degli esplosivi rudimentali. In ogni caso il "dove" proprio non lo convince, probabilmente non esiste in quel formato nella sua fottuta città. Gli vengo incontro, gli chiedo di passarmi la confezione e comincio a spruzzarmelo addosso in modo compulsivo. Ovunque, pure in faccia.

Pare che il fare di stessi una cavia sia parecchio convincente negli aeroporti.
In america, da farsi solo con il giusto mix di determinazione e reverenza, il clima ai check in non è dei più distesi (com'è naturale che sia ovviamente). take it easy.

Host family

Larry & Margaret + Ken.

Larry è la fotocopia stagionata di dan peterson. Stesso ciuffo bianco east oriented, stessa movenza, stessa pronuncia scatena folle. Ooooooh yes man, numero uno! Da il meglio di se di fronte ad una partita di football americano o ad una fetta di wheat bread ricoperta da una coltre di burro d'arachidi. Larry lavorava al servizio della marina militare yankee. Uomo d'acciaio, la cui virilità trova riscontro nel mostro che campeggia nel garage: un dodge nero pickup millemila di cilindrata cerchioni grandi quanto un cerchio nel grano. Io ce l'ho più duro di te ragazzino europeo. Larry ora si è dato al volontariato, pare sia il braccio destro del pastore della chiesa locale
Marge è la classica nonna chioccia ma con poderosi attributi alle spalle. Si occupa di project finance per conto del governo, mette d'accordo washington con le private companies nel settore militare. È in pensione ma continua a lavorare perchè in ufficio hanno bisogno di lei. Al mio arrivo ha preparato dei muffins, più una torta al cioccolato racchiusa in un sarcofago di burro d'arachidi FRITTO. Lacrime di gioia. Niente affatto low profile come inizio ma in fondo è quello che speravo: uno dei miei goals principali consiste appunto nello sfondarmi il fegato con le peggio cose alimentari (anticipo così la rubrica di prossima inaugurazione "Manda in crash il tuo fegato" Stay tuned.). Make yourself at home è la frase che mi ripete ogni ora. Parla molto e scandisce bene contrariamente al resto dei miei interlocutori.

Ken è il ragazzo tailandese che divide la casa con me. Ken è un bravo ragazzo, gentile e curioso, di quella curiosità innocente che suscita quasi tenerezza. Mi ha procurato la mappa della città plastificata, gli orari del bus, mi ha insegnato aiutandosi con una rappresentazione mimica come raggiungere la fermata. Però ken in inglese è una bestia. Comunichiamo a gesti. Il problema di fondo, che peraltro affligge tutti i ragazzi della sua nazionalità, riposa essenzialmente nell'incapacità di pronuciare l'80% delle consonanti. In altri termini Ken modula con la bocca una serie di suoni molto simili ad un gorgheggio. Weather diventa ueta, dove la t cede simpaticamente il passo ad una A larghissima e pronuciata con un sorriso beota. Non pago, mentre parla ride e alza la testa verso l'alto con un movimento morbido ma costante. Sorrido pure io ma subito dopo impreco duro perchè talvolta si raggiunge un livello Io tarzan tu jane che non facilita le cose tra noi. Ken è una bestia anche a mangiare ma su questo tornerò.

Amerrigani brava gente

Il mio antiamericanismo è noto, lo è altrettanto la bassa considerazione che nutro nei confronti del popolo americano, da me spesso marchiato con poco encomiabili epiteti. Spesso però un giudizio eminentemente politico finisce con il travolgere a cascata tutta una serie di sfumature che invece meritano tuttaltro trattamento.
Dal punto di vista umano ad esempio devo assolutamente ricredermi.
L'atteggiamento della popolazione nei tuoi confronti è molto user friendly. Massima disponibilità e apertura nell'elargirti informazioni e utili consigli, anche da parte dell'uomo della strada. Manca quel tipo di sovrastruttura mentale che in Italia ti fa trattare con supponenza e distacco gli individui che non conosci: qui tutti agganciano tutti, le relazioni interpersonali seguono una logica orrizontale non verticale. Ci si sente integrati sin dal primo momento senza la preoccupazione di dover soddisfare determinati canoni imposti da un trend. Qui la Piazza è una sola.

Esempio uno: blitz domenicale di un paio d'ore in zona università, vado da solo giusto per familiarizzare con le fermate del bus. Quasi al termine della corsa chiedo lumi all'autista circa il bus office dove poter sottoscrivere l'abbonamento. L'autista ferma il bus alla fermata prevista, scende e mi accompagna all' bus office. Ok non distava molto dalla fermata ma io l'ho guardato sbigottito. No problem dude. È come se l'autista del 51 si fermasse in piazza cittadella e mi accompagnasse all'ufficio amt in via pallone: incredibile.
Esempio due: sempre lo stesso giorno da starbucks. Un ragazzo di los angeles commenta il mio apple, parliamo, gli spiego che sono arrivato giusto la sera precedente chi sono cosa faccio lì etc lui fa altrettanto e alla fine mi chiede quasi con apprensione se avessi un posto ove dormire perchè altrimenti mi avrebbe potuto ospitare nella sua stanza per i primi giorni della mia permanenza lì. Anche se talvolta sono decisamente ingenuo, in questa occasione non ho intravisto alcun secondo fine. Anche qui senza parole, ci conosciamo da due minuti e mi offri ospitalità come fossimo amici da tempo.


..to be continued..




 
posted by Upstream at 5:47 PM | 6 comments

Ieri ho preso il 21 per andare in stazione.
10 minuti in tutto, niente di che, però è stato un "viaggio" migliore del solito. Come sempre c'erano molti stranieri, ma per la prima volta ho visto qualcosa che assomiglia a un passo avanti oltre la pacifica coesistenza che già troppo spesso siamo costretti a considerare un buon risutato: una signora tra i 50 e i 60 si è spostata sul sedile di fianco a quello in cui era per far sedere una signora del Marocco senza che questa avesse chiesto niente...
Ovviamente tutto è svanito in stazione quando due ragazzi si sono rivolti in modo tutt'altro che amichevole ad una ragazza africana (lei ci ha messo del suo, ma conoscendo la situazione veronese non mi illudo che la stessa cosa fatta da una ragazza italiana avrebbe avuto lo stesso risultato...)

Comunuqe sia, visto che nella nostra città più che altrove pare che i cambiamenti non si possano fare a passi veloci, a me va bene anche così...un passettino alla volta verso la convivenza.
 
posted by master Chef at 12:25 PM | 0 comments

Da sabato sono ufficialmente l'unico inquilino di vicoquattro in territorio italiano...anche Upstream è partito.
Io e il Brese vedremo di fare gli onori di casa per il prossimo mese

See you soon guys

 
posted by master Chef at 10:05 AM | 5 comments
lunedì, novembre 06, 2006
La parola d'ordine è freschezza. Vogliamo ascoltare musica ingenua e sbarazzina, musica da vento nei capelli (quelli rimasti) mentre si percorre la pacific highway, la musica dei ritornelli killer che ti si stampano lì nella corteccia cerebrale e pulsano gioiosi.

Due nomi: The Kooks e The Shins. Album vecchiotto quello dei primi ma tornato a girare nell'ipod da qualche giorno e con ottimi esiti sul mio umore. Inglesi, cazzari al punto giusto + coretti beachboy style + melodie scanzonate con piacevoli incursioni del brit d'annata. I secondi hanno già due album all'attivo e uno in arrivo in gennaio (ma già disponibile digitando le parole giuste): ascoltare la loro musica è come entrare in uno sweetsweetway.

Sul fronte locale segnalo l'album d'esordio degli Home (brit&roll genuino e trascinante) e la tanto attesa opera prima dei Canadians (ultimata giusto qualche giorno fa). Sui canadesi non posso che mettermi in scia alle ottime recensioni apparse in ogni loco. L'ep ti agguanta fin dal primo ascolto, giù il cappello. Il prodotto non solo è ottimo ma anche molto ben promosso (detto senza alcuna piaggeria): dietnam è uno squalo del marketing e ciò fa la differenza specialmente a livello di band emergenti.

Vista la vicinanza alla maison e soprattutto l'estrema curiosità di vederli all'opera in studio, sono andato a trovarli qualche settimana fa, nel famoso Jungle Sound milanese. Non sono un musicista nè ho troppa familiarità con ammenicoli di registrazione mixer et similia ergo ho assistito al tutto con lo sguardo innocente del fanciullino leopardiano, fotografando dettagli a caso come il mio solito e partecipando in punta di piedi al clima cazzaro della session di registrazione. E siccome sono un egomaniaco ho pure costretto dietnam a comparire in una foto col sottoscritto *inserire classica frase sul fatto che una volta diventato famoso il reperto acquista valore e wow io c'ero!" badando bene di censurarmi per non violentare il risultato finale.

Ringrazio il caro diet per l'ospitalità e mi metto in fila per l'album (che in saccoccia ha anche una cover che apre in due).


 
posted by Upstream at 8:34 PM | 7 comments
sabato, novembre 04, 2006
Titolo: Empty

Soundtrack: Brian Eno - Music For Airports
 
posted by Upstream at 10:28 PM | 3 comments
giovedì, novembre 02, 2006
Assisto impotente ma allo stesso tempo interessato alla sviscerata "Questione Piazza delle Erbe".
La faccenda, checché se ne dica, mi pare staticamente determinata, quasi deterministica direi; qualsiasi dichiarazione o considerazione in merito a Piazza delle Erbe e ai suoi abituali frequentatori è trita e ritrita. E' estremamente importante comunque, come affermato implicitamente da alcuni in interventi di commento ai post, mantenere un vivo spirito critico e cercare di lasciar spazio ad un tentativo, seppur blando, di differenziazione dalla massa.
Bastano alcuni semplicissimi accorgimenti per dare una ventata di eterogeneità alla vita di Piazza. Proporrò alcune iniziative sociali (e socializzanti), già sperimentate a livello nazionale nei paesi scandinavi, che fornirono ai cittadini validi argomenti riguardo ai quali discutere nei giorni che seguirono l'avvenimento:

Iniziativa n°1: giungere in Piazza a cavallo, bardati come il Pontefice e indossando un'armatura pesantissima. Sfidarsi a duello, e fare defecare il cavallo nella fontana.

Iniziativa n°2: assieme agli altri frequentatori della Piazza, percuotersi il pene a vicenda con la fibbia della cinghia, e chiuderselo successivamente, a cose fatte, con il bloccadisco del motorino.

Iniziativa n°3: arrivare in Piazza con una Alfasud verde, accompagnati da tre puttane nigeriane e vestiti come Lou Bega, facendosi cedere il drink da un maschio a caso dopo avergli mostrato un coltello a serramanico aperto.


Iniziativa n°4: andare dalla ragazza più bella della Piazza, stringerle il braccio e, in piedi, guardandola negli occhi, cagarsi addosso.

Iniziativa n°5: aprire un chiosco in Piazza e vendere, dalle ore 21:00 all'una di notte, preservativi usati, annodati e non.

Iniziativa n°6: farsi esplodere in Piazza.

Iniziativa n°7: arrivare in Piazza assieme a Germano Mosconi e al vescovo Flavio Roberto Carraro e organizzare conferenze su domande esistenziali, dai titoli significativi come "Ma chi è che continua a sbattere le porta?" o "Ma cos'è 'sto telefono p**** **o?".

Iniziativa n°8: arrivare in Piazza assieme a una suora vestita da pornostar e ad una pornostar vestita da suora, e scoparsele entrambe davanti a tutti.

Iniziativa n°9: tenere in Piazza un corso accelerato sull'utilizzo di anal intruders di varie forme e dimensioni.


Iniziativa n°10: arrivare in Piazza scendendo alla fermata del "Pollicino" AMT.


 
posted by Anonimo at 9:45 PM | 5 comments