lunedì, novembre 06, 2006
La parola d'ordine è freschezza. Vogliamo ascoltare musica ingenua e sbarazzina, musica da vento nei capelli (quelli rimasti) mentre si percorre la pacific highway, la musica dei ritornelli killer che ti si stampano lì nella corteccia cerebrale e pulsano gioiosi.
Due nomi: The Kooks e The Shins. Album vecchiotto quello dei primi ma tornato a girare nell'ipod da qualche giorno e con ottimi esiti sul mio umore. Inglesi, cazzari al punto giusto + coretti beachboy style + melodie scanzonate con piacevoli incursioni del brit d'annata. I secondi hanno già due album all'attivo e uno in arrivo in gennaio (ma già disponibile digitando le parole giuste): ascoltare la loro musica è come entrare in uno sweetsweetway.
Sul fronte locale segnalo l'album d'esordio degli Home (brit&roll genuino e trascinante) e la tanto attesa opera prima dei Canadians (ultimata giusto qualche giorno fa). Sui canadesi non posso che mettermi in scia alle ottime recensioni apparse in ogni loco. L'ep ti agguanta fin dal primo ascolto, giù il cappello. Il prodotto non solo è ottimo ma anche molto ben promosso (detto senza alcuna piaggeria): dietnam è uno squalo del marketing e ciò fa la differenza specialmente a livello di band emergenti.
Vista la vicinanza alla maison e soprattutto l'estrema curiosità di vederli all'opera in studio, sono andato a trovarli qualche settimana fa, nel famoso Jungle Sound milanese. Non sono un musicista nè ho troppa familiarità con ammenicoli di registrazione mixer et similia ergo ho assistito al tutto con lo sguardo innocente del fanciullino leopardiano, fotografando dettagli a caso come il mio solito e partecipando in punta di piedi al clima cazzaro della session di registrazione. E siccome sono un egomaniaco ho pure costretto dietnam a comparire in una foto col sottoscritto *inserire classica frase sul fatto che una volta diventato famoso il reperto acquista valore e wow io c'ero!" badando bene di censurarmi per non violentare il risultato finale.
Ringrazio il caro diet per l'ospitalità e mi metto in fila per l'album (che in saccoccia ha anche una cover che apre in due).
Due nomi: The Kooks e The Shins. Album vecchiotto quello dei primi ma tornato a girare nell'ipod da qualche giorno e con ottimi esiti sul mio umore. Inglesi, cazzari al punto giusto + coretti beachboy style + melodie scanzonate con piacevoli incursioni del brit d'annata. I secondi hanno già due album all'attivo e uno in arrivo in gennaio (ma già disponibile digitando le parole giuste): ascoltare la loro musica è come entrare in uno sweetsweetway.
Sul fronte locale segnalo l'album d'esordio degli Home (brit&roll genuino e trascinante) e la tanto attesa opera prima dei Canadians (ultimata giusto qualche giorno fa). Sui canadesi non posso che mettermi in scia alle ottime recensioni apparse in ogni loco. L'ep ti agguanta fin dal primo ascolto, giù il cappello. Il prodotto non solo è ottimo ma anche molto ben promosso (detto senza alcuna piaggeria): dietnam è uno squalo del marketing e ciò fa la differenza specialmente a livello di band emergenti.
Vista la vicinanza alla maison e soprattutto l'estrema curiosità di vederli all'opera in studio, sono andato a trovarli qualche settimana fa, nel famoso Jungle Sound milanese. Non sono un musicista nè ho troppa familiarità con ammenicoli di registrazione mixer et similia ergo ho assistito al tutto con lo sguardo innocente del fanciullino leopardiano, fotografando dettagli a caso come il mio solito e partecipando in punta di piedi al clima cazzaro della session di registrazione. E siccome sono un egomaniaco ho pure costretto dietnam a comparire in una foto col sottoscritto *inserire classica frase sul fatto che una volta diventato famoso il reperto acquista valore e wow io c'ero!" badando bene di censurarmi per non violentare il risultato finale.
Ringrazio il caro diet per l'ospitalità e mi metto in fila per l'album (che in saccoccia ha anche una cover che apre in due).