martedì, febbraio 06, 2007
Sarebbe gratificante riuscire a recensire una serata musicale senza ricorrere all'ormai prosciugato serbatoio di lemmi d'importazione amerigggana.
Eh ma di fronte ad un'indie night con tutto quell'hype alle spalle, che ha visto partecipare gruppi molto cool, con canzoni dai refrain dannatamente catchy, anche le più ferme intenzioni si polverizzano nell'aere formando la scritta YOU GUYS ARE FUCKIN AWESOME (che non c'entra nulla con il contesto ma che può considerarsi, senza tema di smentita, il compendio dello slang d'oltreoceano).
Ah se invece vogliamo ricorrere alla serie di topoi invalsi in una certa critica musicale italiana dico anche, gonfiandomi con fierezza il petto, che ho visto all star ho visto fighette ho visto spillette ho sentito coretti.
*il valery mi stacca dalla tastiera e con gesto fraterno mi asciuga la bava alla bocca.
"Sento ancora quelle voci valery, ancora quelle VOCI"
"È tutto finito tranquillo, è tutto finito..*
Detto ciò, la serata.
Il mio target principale era il concerto dei canadesi.
Esteticamente, come osserva lo stesso bassista, c'è ancora da lavorare. Ma chissene. L'understatement in fondo è sempre apprezzato.
Musicalmente per contro si sono dimostrati molto solidi e affiatati. E non è una delle più umidi captatio benevolentiae, è così. punto. Scaletta rodata, eseguita non nella sua interezza immagino per esigenze di tempo, ottimo suono e presenza scenica.
Suggerisco di cambiare il Paese di provenieneza da concerto a concerto pescando ovviamente tra i più improponibili: ohio, nebraska, vermont, alabama, iowa per dirne alcuni.
Degli altri gruppi mi hanno colpito positivamente i volume, direttamente da roma. Peccato abbiano suonato nemmeno mezz'ora. Ho apprezzato molto il cantato in italiano, non banale e ben coeso con le sonorità rockeggianti da terra d'albione.
Meno i grandi animali marini (uau bellissimi e fikissimi per carità ma troppo presi a scimmiottare gli strokes à mon avis) Ho avuto l'impressione che il ritornello del loro singolone killer (estremamente radiofonico v'è da dire) potesse essere applicato a piacere sulle altre canzoni senza alterarne la melodia.
Non ho ancora ben inteso la ragione della presenza degli octopus alla serata, in termini di generi musicali s'intende. Bravi per carità, ma poco in linea con il contesto. In questi casi l'open bar è una buona manna.
Post serata animato da dj ariel. L'Ariele, come viene chiamato, è un personaggio un po' curioso ed eccentrico. Il baffetto e gli atteggiamenti un po' retrò gli conferiscono l'aria di uno appena uscito dal telefilm starsky&hutch.
Mi aspettavo una combo giacchè il flyer recitava Ariel e Mr trombetta, ma poi ho realizzato che il trombetta altro non è che un personaggio di fantasia. Uno dei tanti per inciso che la mente del suddetto ha forgiato nel corso della sua carriera radiofonica (tra questi ricordiamo anche pino l'alpino e la mucca camilla).
Sono particolari che ti rassicurano e al contempo consolano: non sei l'unico a soffrire di una malsana forma di dissociazione della personalità.
Il trombetta era comunque lì, nelle vesti di una trombetta da clown, e talvolta veniva suonato con sommo gaudio dei presenti.
*Hey amici non abbiate paura, la vera festa comincia A D E S S O*
Ok. Ognuno ha il suo cavallo di battaglia, ma ripeterlo compulsivamente con quella voce molto "febbre da sabato sera" anche a distanza di due ore dall'inizio del set mi pare un po' bizzarro.
Selezione rock&roll piacevole e vivace, forse a tratti un po' piaciona e scontata ma ci stava.
Siamo salpati verso altri lidi nel momento in cui l'ariele ha cominciato a scandire con ghigno mefistofelico:
m e t a l l o
m e t a l l o
m e t a l l o.
Pregevole l'open bar, meno pregevole il timbro del transilvania in ingresso sul dorso della mia mano. Timbro/incisione ancora presente dopo 3 docce, svariate passate nel nelsen piatti, abluzioni in ammoniaca acido muriatico e pasta del capitano (noto agente corrosivo). Non mi resta che l'amputazione.
Quanto al transilvania live. One word: abominevole.
Risa di rassegnazione quando ho realizzato la presenza del muso incenerito del fortunadrago scendere dal soffitto e imporsi in tutta la sua maestosità sugli astanti.
Eh ma di fronte ad un'indie night con tutto quell'hype alle spalle, che ha visto partecipare gruppi molto cool, con canzoni dai refrain dannatamente catchy, anche le più ferme intenzioni si polverizzano nell'aere formando la scritta YOU GUYS ARE FUCKIN AWESOME (che non c'entra nulla con il contesto ma che può considerarsi, senza tema di smentita, il compendio dello slang d'oltreoceano).
Ah se invece vogliamo ricorrere alla serie di topoi invalsi in una certa critica musicale italiana dico anche, gonfiandomi con fierezza il petto, che ho visto all star ho visto fighette ho visto spillette ho sentito coretti.
*il valery mi stacca dalla tastiera e con gesto fraterno mi asciuga la bava alla bocca.
"Sento ancora quelle voci valery, ancora quelle VOCI"
"È tutto finito tranquillo, è tutto finito..*
Detto ciò, la serata.
Il mio target principale era il concerto dei canadesi.
Esteticamente, come osserva lo stesso bassista, c'è ancora da lavorare. Ma chissene. L'understatement in fondo è sempre apprezzato.
Musicalmente per contro si sono dimostrati molto solidi e affiatati. E non è una delle più umidi captatio benevolentiae, è così. punto. Scaletta rodata, eseguita non nella sua interezza immagino per esigenze di tempo, ottimo suono e presenza scenica.
Suggerisco di cambiare il Paese di provenieneza da concerto a concerto pescando ovviamente tra i più improponibili: ohio, nebraska, vermont, alabama, iowa per dirne alcuni.
Degli altri gruppi mi hanno colpito positivamente i volume, direttamente da roma. Peccato abbiano suonato nemmeno mezz'ora. Ho apprezzato molto il cantato in italiano, non banale e ben coeso con le sonorità rockeggianti da terra d'albione.
Meno i grandi animali marini (uau bellissimi e fikissimi per carità ma troppo presi a scimmiottare gli strokes à mon avis) Ho avuto l'impressione che il ritornello del loro singolone killer (estremamente radiofonico v'è da dire) potesse essere applicato a piacere sulle altre canzoni senza alterarne la melodia.
Non ho ancora ben inteso la ragione della presenza degli octopus alla serata, in termini di generi musicali s'intende. Bravi per carità, ma poco in linea con il contesto. In questi casi l'open bar è una buona manna.
Post serata animato da dj ariel. L'Ariele, come viene chiamato, è un personaggio un po' curioso ed eccentrico. Il baffetto e gli atteggiamenti un po' retrò gli conferiscono l'aria di uno appena uscito dal telefilm starsky&hutch.
Mi aspettavo una combo giacchè il flyer recitava Ariel e Mr trombetta, ma poi ho realizzato che il trombetta altro non è che un personaggio di fantasia. Uno dei tanti per inciso che la mente del suddetto ha forgiato nel corso della sua carriera radiofonica (tra questi ricordiamo anche pino l'alpino e la mucca camilla).
Sono particolari che ti rassicurano e al contempo consolano: non sei l'unico a soffrire di una malsana forma di dissociazione della personalità.
Il trombetta era comunque lì, nelle vesti di una trombetta da clown, e talvolta veniva suonato con sommo gaudio dei presenti.
*Hey amici non abbiate paura, la vera festa comincia A D E S S O*
Ok. Ognuno ha il suo cavallo di battaglia, ma ripeterlo compulsivamente con quella voce molto "febbre da sabato sera" anche a distanza di due ore dall'inizio del set mi pare un po' bizzarro.
Selezione rock&roll piacevole e vivace, forse a tratti un po' piaciona e scontata ma ci stava.
Siamo salpati verso altri lidi nel momento in cui l'ariele ha cominciato a scandire con ghigno mefistofelico:
m e t a l l o
m e t a l l o
m e t a l l o.
Pregevole l'open bar, meno pregevole il timbro del transilvania in ingresso sul dorso della mia mano. Timbro/incisione ancora presente dopo 3 docce, svariate passate nel nelsen piatti, abluzioni in ammoniaca acido muriatico e pasta del capitano (noto agente corrosivo). Non mi resta che l'amputazione.
Quanto al transilvania live. One word: abominevole.
Risa di rassegnazione quando ho realizzato la presenza del muso incenerito del fortunadrago scendere dal soffitto e imporsi in tutta la sua maestosità sugli astanti.
Etichette: Canadians, concerti milano, grandi animali marini, Indie, locali milano, transilvania live