lunedì, ottobre 02, 2006
# Ho messo le mani su questo. Grosse aspettative visto che Hot Fuss mi era piacuto assaje. Due ascolti. La sensazione è quella di un lavoro inconsistente, anonimo. Non graffia, è inutilmente pomposo e se suoni un genere che è stato ormai vivisezionato, non va molto bene. Si salvano un paio di canzoni, tre a voler essere magnamini.
E visto che stiamo affossando aggiungo che i Killers live sono semplicemente imbarazzanti.

# Di tutt'altro spessore (nonchè genere) il debutto solista di Pillow, side project del tastierista dei Giardini di Mirò. Rispetto al post rock degli emiliani, Pillow sforna un disco con maggiori e più intense contaminazioni elettroniche. L'humus dal quale attinge è il medesimo della band d'origine: atmosfere fragili e dilatate si fondono alle sonorità teatrali e malinconiche che già possiamo apprezzare nei lavori del gruppo emiliano.
Ciò che maggiormente colpisce è il sinolo perfetto tra elettronica e strumenti classici: xilofono, pianoforte, archi si innestano quali ingranaggi perfetti su beat elettronici dosati con gusto e raffinatezza. I pattern minimal glitch accompagnano le divagazioni di una cantato decisamente evocativo nel suo incedere triste e affranto. Il disco ti avvolge della sua aura delicata sin dal primo ascolto. Consigliatissimo.

Flowing Season è il disco perfetto per chi vorrebbe salire sul tetto di un grattacielo durante la notte e contemplare la metropoli dormiente, per unirsi a lei in un sorta di panismo urbano.
 
posted by Upstream at 10:22 PM |


3 Comments:


At 9:12 PM, Blogger il Valery

"Pillow" dalla recensione da te fatta mi pare adattissimo per l'ascolto pre-sonno,confermi?

 

At 11:57 PM, Blogger Upstream

Cosi mi rovini la poesia walery.

 

At 3:43 AM, Blogger il Valery

Sono nato per dissacrare il tuo stile aulico e dotto,sappilo.