venerdì, ottobre 20, 2006
19 ottobre 2006, ore 17

Upstream (milano) e Brese (verona) riflettono via sms.


U: (con fare sardonico) Brese ti prego dammi tue notizie. Sono in apprensione.

B: (entrando a gamba tesa direttamente in medias res) A parte gli scherzi: sto provando a seguire la liturgia alla tv azzerando ogni possibile considerazione critica e razionale, come quella realtiva all'impossibilità di voler contestualizzare a tutti i costi un testo sacro vecchio di migliaia d'anni, come bibbia vangelo o corano nel 2006, depurandolo da una qualsiasi evoluzione storica sociale e scientifica avuta nel corso di centinaia d'anni. Oggi il papa ha solo detto le stesse cose: aborto no, eutanasia no, omosessualità no. Incondizionatamente. Cazzi loro.

U: Il Papa ha fatto mera esegesi. È un notaio della storia, sostiene tesi vetuste. In fondo rientra nel suo ruolo, ciò che è preoccupante è che quelle tesi possano avere un seguito oggi, nella società in cui viviamo.

B: Comunque è importante che sia stata fatta chiarezza almeno su un punto stamattina: una donna che ha abortito non può ricevere comunione, non può godere della visita di dio in paradiso, dev'essere curata con psicofarmaci forti e debilitanti ed è tenuta a pagare mensilmente al comune una sanzione amministrativa di 116 euro.

U: Mi pare anche non possa viù varcare le telecamere di via dogana. Mai più.

B: Esatto, come mi ricordi giustamente tu in questo momento sono state definite alcune conseguenze indirette per chi abortisce: come il prostramento davanti a qualsiasi icona sacra, l'introduzione del "voi" di epoca fascista quando ci si rivolge ad un pubblico ufficiale.

In limine: i manifestanti delle varie associazioni anticlericali hanno di che rallegrarsi a mio avviso.

Per un anticlericale è molto più preoccupante una figura che cerca di farsi interprete delle istanze provenienti dalla sua comunità. Come già dicevo all'amico brese, Raztinger, invece, è un notaio della storia, si muove in un orbita che definire anacronistica è un eufemismo.

Limitandosi ad una mera esegesi del testo sacro (com'è successo ieri) questo papa finirà con il portare a compimento la secolarizzazione della nostra società, decretando lo strappo definitivo con il tessuto sociale.
I suoi sermoni, e conseguentemente le posizioni che assume, si radicalizzano in misura sempre crescente, rendendo sempre più teso quel filo che unisce la chiesa alla comunità di fedeli.

E sorrido quando si dichiara estraneo al circuito politico e poi stila la lista della spesa per il galoppino di turno il quale, prono e sussiegoso, si adopererà affinchè da puro compendio di precetti morali diventi legge dello Stato.


 
posted by Upstream at 5:59 PM |


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