What's happened? ho sempre sognato di scrivere abbattendo i sacri dogmi della sintassi italiana nel patetico tentativo di emulare il flusso di coscienza joyciano ed è quello che farò in questo post anche perchè non c'è un ordine delle cose nè in senso letterale ne figurato. e forte rimane la tentazione di produrre qualcosa di illegibile o meramente satisfattivo di un malsano solipsismo che da tempo mi attanaglia. il problema è che dopo queste poche righe mi sono già ricreduto circa il mio primigenio intento e sono conscio che come di consueto uscirà la solita paccotiglia di stronzate che sgorgheranno gaudenti dalla mia tastiera. ho finito per cambiare idea di nuovo e sto pensando ad un post a punti.
Nel frattempo vi mostro la mia tesi, finalmente ultimata.
la circostanza che la mia creazione equivalga a numero tre esemplari di dazed&confused- il mio mag preferito in questi ultimi tempi - mi inorgoglisce e al contempo fa calare un'aura di frivolezza sull'intero lavoro che di suo si presenta per contro molto tecnico e articolato.
Passando alle tristi notizie via vico numero quattro è al suo canto del cigno. ancora un paio di mesi e la straziante agonia delle ultime settimane, sulla quale diplomaticamente facciamo calare un velo di silenzio, avrà una fine. peccato per tutto quello che di glorioso queste quattro mura hanno conosciuto. davvero mi intristisce pensare alla nostra prossima dipartita. il blog continuerà a vivere, credo.
peccato anche perchè si sono recentemente insediati dei vicini che ci avrebbero dato sicure soddisfazioni. ieri sera ad esempio il branco di subumani appena installatosi al piano superiore ha intrapreso un interessante esperimento di performing art scaricando intere secchiate di vernice bianca dal loro balcone verso la piastra di cemento sottostante. piccolo plateatico da noi adibito a postazione sunbathing nella stagione primavera estate, ma che in realtà sarebbe il tetto di un garage.
devo ammettere che la pioggia di vernice fresca stacca di alcune lunghezze l'altro importante episodio che ha visto come protagonista il medesimo tetto e una porzione significativa della nostra finestra (= quando cioè ho mandato in frantumi il vetro con un hoduken nell'infelice tentativo di freddare una zanzara tigre placidamente stanziatasi sullo stesso)
ad ogni modo grazie a questo ingegnoso escamotage avremo occasione di saggiare in quanto tempo le piogge acide milanesi ripristineranno la situazione quo ante per poter così calcolare il grado di corrosività del dio pluvio meneghino.
anyway un assaggio della nuova abitazione ove prossimamente trasferirò le mie flaccide membra. la summa quaestio è : preservare questa atmosfera molto sixties con annesso aroma di naftalina o affrontare una delle più impervie e nefaste sfide che l'umanità tutta abbia mai intrapreso nel corso della sua esistenza (=togliere la carta da parati da un muro della prima guerra mondiale rischiando così di entrare direttamente in casa del vicino dopo aver scrostato tutta quell'iraddiddio)?
ovviamente sono retorico perchè già so di dover affrontare la titanica impresa.
Quando? Questo fine settimana e così mi perdo pure (per l'ennesima volta en passant) il concerto degli amici hiroshima al de kamer sabato.
Non mi perdo invece il concerto degli interpol a milano, biglietto già acquistato, blonde redhead in apertura, come prima più di prima ti amerò.